Corbani, ex vicesindaco di Milano, è contrario al nuovo stadio di Milan e Inter.
I club milanesi sono decisi ad andare fino in fondo con la realizzazione del progetto stadio. Sono stati compiuti passi avanti importanti con il Comune di Milano,. Adesso si attende la delibera sulla pubblica utilità da parte della Giunta.
Milan e Inter vogliono un nuovo impianto sportivo, più al passo con i tempi. Lasciare lo storico Giuseppe Meazza, che verrà in parte abbattuto, sicuramente fa male da un lato. La Scala del Calcio racchiude tanta storia ed è una sorta di monumento. Tuttavia, le società hanno deciso di voltare pagina e sono convinte che i tifosi ameranno lo stadio che sorgerà nei prossimi anni.
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Luigi Corbani, vicensindaco di Milano tra il 1987 e il 1990, ha concesso un’intervista al Corriere della Sera e ha espresso contrarietà sul nuovo stadio. A suo avviso Giuseppe Sala dovrebbe dire no all’investimento da 1,2 miliardi di euro delle due squadre: «Certo che dovrebbe dire no. Se proprio vogliono un impianto di proprietà, comprino il Meazza e presentino un progetto per farne uno stadio-business come ha fatto il Real Madrid. Non si può pretendere un’operazione immobiliare-finanziaria di quelle dimensioni, nulla a che fare con la questione sportiva».
Corbani ritiene che San Siro non sia affatto uno stadio fatiscente e da abbattere: «Ospiterà l’inaugurazione delle Olimpiadi 2026 e ha ospitato la finale della Nations League. È considerato tuttora uno degli stadi più belli al mondo. Demolirlo sarebbe assurdo».
L’ex vicesindaco pone delle domande in merito al progetto di Milan e Inter, che non lo convince affatto: «Milano ha bisogno dell’ennesima operazione finanziaria-immobiliare da 10 mila euro al metro quadrato? Qui si chiede di cementificare aree pubbliche. Ma quanto le pagano al Comune? E come fa il Comune ad assegnarle senza una gara d’appalto? Siamo sicuri che con tutte le costruzioni ad alta redditività non si finisca per creare una bolla immobiliare?».