Le parole della bandiera rossonera, Franco Baresi, ai microfoni di Milan TV. L’ex difensore ha rilasciato dichiarazioni in ottica Champions League
Manca solo un giorno al ritorno del Milan in Champions League. Ci sarà ancora il Porto a far da rivale, ma stavolta tra le mura amiche di San Siro. Alla vigilia dell’evento, Franco Baresi ha parlato ai microfoni di Milan TV.
L’ex difensore rossonero ha rilasciato importanti dichiarazioni in ottica Champions League, parlando sia delle gesta del passato del Milan nella prestigiosa competizione, sia del percorso odierno della squadra di Stefano Pioli. Di seguito tutte le dichiarazioni della bandiera rossonera, oggi vicepresidente onorario della società:
Sulla sua prima Coppa dei Campioni vinta con il Milan: “È stata grande una soddisfazione alzare quel trofeo dopo tanti anni, per me alzarla per primo fu una gioia immensa. Quel periodo fu impressionante, la Coppa dei Campioni è una competizione che ti dà grandi soddisfazioni. Il campionato è una cosa, la Champions è un’altra, c’era un’altra energia e un’altra carica. Quelle erano tutte partite decisive, quindi ogni gara era fondamentale”.
Sul doppio confronto contro la Stella Rossa: “Quella fu una tappa fondamentale, furono due gare complicatissime. Dopo l’1-1 dell’andata, siamo andati in casa loro e con un po’ di fortuna, la nebbia che ci permesso di rigiocare la partita al ritorno, abbiamo fatto meglio e alla fine abbiamo vinto ai rigori. Anch’io calciai un rigore, era una responsabilità che dovevo prendermi”.
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Sulla semifinale contro il Real Madrid: “Sapevamo che potevamo dare fastidio al Real e che non potevamo sbagliare quella partita. Dopo 20 anni potevamo tornare in finale e alla vigilia abbiamo sentito tanto l’emozione e la grinta, eravamo carichi a mille. A Milano facemmo una straordinaria gara ed esaltammo il pubblico con 5 gol. Da lì pensavamo che non potevamo perdere quella finale”.
Sulle emozioni che si sentono durante le finali: “Ho giocato tante finali, alcune le ho anche perse. Lì pensi che potevi fare di meglio o qualcosa di più mentre quando vinci c’è la soddisfazione di aver raggiunto un traguardo per cui hai lavorato tutto l’anno e c’è la soddisfazione di aver regalato una gioia ai tifosi che ti seguono ovunque. Il pubblico con 70.000 persone diventava uno spettacolo. Anche vincere gli scudetti ti portava via energie e arrivare in finale era qualcosa di straordinario”.
Sugli anni con Sacchi e Capello come allenatori: “Negli anni con Sacchi abbiamo imparato tantissimo. La squadra doveva essere compatta e le distanze tra noi erano minime. Capello ci ha dato conoscenze ulteriori in un momento in cui avevamo già tanta esperienza. Ottenemmo grandi risultati come la striscia di 58 partite senza sconfitta o la finale del 1993 in cui arrivammo senza mai perdere e poi alla fine perdemmo quella partita. L’anno dopo vincemmo campionato e Champions insieme e fu un’annata straordinaria. Dall’88 al 95 vincere 5 scudetti e fare 5 finali è qualcosa di incredibile”.
Sul Porto, avversario di domani sera del Milan: “Il Porto non è mai un avversario semplice. Sono una squadra scorbutica da affrontare e con giocatori di grande qualità. Bisogna stare attenti e in passato li abbiamo sempre sofferti”.
Sul Milan odierno di Stefano Pioli: “Il Milan è cresciuto moltissimo in questi due anni. Siamo tornati in Champions dopo 7 e lo abbiamo fatto con voglia. Abbiamo giocato all’altezza delle nostre avversarie e sono convinto che in 11 contro 11 contro l’Atletico non l’avremmo mai persa. Abbiamo dimostrato di giocare con determinazione, qualità e personalità. Il Milan deve sempre rimanere ai massimi livelli”.