Mario Sconcerti, intervenuto al Corriere della Sera, ha esaltato il Milan, che ieri ha sbancato l’Olimpico, con una grande prova. Ecco le sue parole
Mario Sconcerti, sulle colonne del Corriere della Sera, ha analizzato la domenica di calcio. La lente di ingrandimento è chiaramente puntata sul Milan, che ha battuto la Roma, rispondendo così al Napoli.
I rossoneri continuano a vincere e sono sempre più in corsa per lo Scudetto, al pari della squadra di Luciano Spalletti: “Il Milan per più di un’ora ha fatto impressione all’Olimpico per qualità di gioco e individualità, davvero una squadra molto vicina a essere grande, sempre in predominio, sempre in gestione dura, sicura.
Non è una sentenza, non conosco il futuro. Ho visto nelle due partite diverse una squadra di personalità più fine, più netta, ed era quella del Milan. Ha deciso Ibrahimovic con una semplicità naturale. Ha segnato un gol buono, uno annullato e ha procurato il rigore. In sintesi, una prestazione eccezionale.”
Leggi anche:
- Milan-Porto, Pioli e Calabria domani in conferenza
- Ibra Supremacy: lo svedese conquista Roma da gladiatore
“Mi fido dell’arbitro”
Il giornalista si esprime così, invece, sulla direzione di Maresca, che sta facendo parecchio discutere: “Per essere chiari, non ho visto grandi errori arbitrali – prosegue Sconcerti -. Ma va considerato che non li cerco nemmeno. Sono di quelli che si fidano dell’arbitro, non perché sia perfetto, ma perché non ho motivo di considerarlo disonesto a priori. E so che non esistono le partite perfette”.
Crescita dei singoli – “In undici contro undici, c’è stata pochissima partita. La crescita dei tanti giovani ha fatto diventare eccellenti giocatori che fino a ieri erano incompiuti, come Leao, Calabria, Bennacer, lo stesso Kessie”.