Giroud si sta rivelando un buon rinforzo per il Milan, che ci aveva già pensato in passato.
Quando il club rossonero annunciò l’ingaggio di Olivier Giroud, non tutti erano convinti dell’operazione. Tuttavia, il centravanti francese ci ha messo poco a dimostrare quanto può essere importante.
Il Covid-19 e alcuni problemi fisici hanno un po’ frenato il centravanti francese, che contro il Torino ha segnato il gol decisivo per la vittoria. È alla quarta rete in nove presenze, può sfatare la “maledizione” della maglia numero 9, che al Milan c’è da quando Filippo Inzaghi si è ritirato.
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Paolo Maldini e Frederic Massara avevano avviato i contatti per prendere Giroud in primavera. I dirigenti rossoneri erano convinti di poterlo ingaggiare a parametro zero, dato che risultava una scadenza di contratto fissata a giugno 2021. Invece, il Chelsea ha esercitato l’opzione per il prolungamento fino al 2022.
Il Milan ha dovuto trattare con i Blues, arrivando poi a un accordo per la compravendita del cartellino. Un affare da un milione di euro più un altro milione di bonus da versare in caso di qualificazione alla prossima Champions League della squadra di Stefano Pioli.
Gianluca Di Marzio sul suo sito grandhotelcalciomercato.com rivela che il Milan aveva pensato a Giroud già per la campagna acquisti di gennaio 2020, ma allora si concretizzò il ritorno di Zlatan Ibrahimovic e dunque non vennero approfonditi i discorsi per l’attaccante francese.
Ci provarono concretamente Inter, Lazio e anche la Juventus. Tuttavia, il Chelsea non cedette Olivier perché non aveva un sostituto. L’Italia era nel destino dell’ex Arsenal, ora felice di indossare la maglia numero 9 del Milan e di fare gol.