L’eroe della serata di ieri a San Siro è stato a sorpresa Samu Castillejo, che è subentrato e ha svoltato il match.
Un po’ come lo scorso anno, il match tra Milan e Hellas Verona ha rappresentato una sorta di sfida al cardiopalma, ricco di stravolgimenti e colpi di scena continui. L’hanno spuntata i rossoneri, con cuore e grinta e la solita voglia di vincere.
Dopo un primo tempo opaco, in balia di un Verona partito a razzo e ben messo in campo, il Milan è riuscito nell’impresa di ribaltare una situazione quasi disperata, passando dallo 0-2 dei primi 45 minuti al 3-2 finale ed ampiamente meritato.
Il tutto grazie ad un atteggiamento voglioso, da grande squadra, mostrato nella ripresa. Ma anche merito delle mosse di Stefano Pioli, che all’intervallo ha gettato nella mischia Rade Krunic e Samu Castillejo. Due elementi non proprio centrali nel suo progetto tecnico, ma stavolta risultati determinanti. In particolare il numero 7 spagnolo.
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Castillejo è stato gettato nella mischia un po’ a sorpresa da Pioli. Lo spagnolo per tutta l’estate era stato dichiarato un esubero, da cedere il prima possibile. Sono sfumate diverse piste di mercato dirette verso Spagna e Russia, dunque alla fine l’ex Villarreal è rimasto a Milanello.
La sua utilità in rosa è stata dimostrata nei secondi 45′ di ieri. Castillejo ha preso il posto di un Saelemaekers confusionario e caotico. Al belga era stato chiesto di accentrarsi, lasciando la sua posizione classica di esterno destro e creare densità tra le linee. Ma il compito non è stato eseguito al meglio.
Bene invece Castillejo, che da subito si è piazzato nel ruolo di mezza punta destra, con licenza di accentrarsi e dialogare con i compagni. Vivace, voglioso e atleticamente in forma, lo spagnolo è risultato determinante a metà ripresa, nei due episodi-chiave.
Prima nell’azione del rigore concesso al Milan. Partito da posizione centrale, si è inserito in area sfruttando il tacco di Leao (altro ingresso decisivo) e conquistandosi il penalty dopo il contrasto con Faraoni. Un movimento più da trequartista che da ala, importante per portare pericolosità nell’area veronese.
Pochi minuti dopo, con l’ingresso di Ibrahimovic, Pioli ha chiesto a Castillejo di tenersi più largo in una sorta di 4-4-2 molto offensivo. Dalla sua mattonella preferita il classe ’95 ha pennellato un cross insidioso che ha costretto Gunter alla goffa autorete del 3-2. Un pizzico di fortuna, ma Castillejo ha dimostrato di saper rendere in due ruoli allo stesso modo.
Forse è ancora lontana l’idea di riportare Castillejo ad essere un elemento centrale del Milan odierno. Magari a gennaio si riapriranno le possibilità di cederlo a buon prezzo altrove. Ma certe partite si vincono così, con i protagonisti a sorpresa e con la loro voglia di riemergere.