I contratti di Kessie e Donnarumma, il progetto Milan, Tonali e il retroscena sull’Inter: parola a Baresi.
Franco Baresi ha concesso una bella intervista al settimanale SportWeek de La Gazzetta dello Sport. Diversi i temi affrontati dall’attuale vice-presidente onorario rossonero.
Franco Baresi è stato interpellato sul rinnovo di contratto mancato di Gianluigi Donnarumma e su quello in dubbio di Franck Kessie: «Credo che chi gioca al Milan conosca la sua storia. O la sente dentro fino in fondo, o è logico che faccia scelte diverse da quella di restare. Scelte che vanno rispettate. Il Milan è uno dei più grandi club al mondo e pochi altri possono darti ciò che ti dà il Milan. Non c’è altro da dire».
La leggenda rossonera rimase al Milan anche quando la squadra retrocedette in Serie B, mostrò grande attaccamento alla maglia: «Ai miei tempi non c’erano procuratori – spiega – e la società decise di investire su di me. Mi chiamò, me lo disse chiaramente e io non ebbi esitazioni».
Baresi ha anche smentito di essere stato scartato dall’Inter prima di approdare al Milan: «L’Inter mi seguiva, ma non ho mai fatto alcun provino perché l’osservatore che mi seguiva venne a mancare e non fui convocato. Andai a Linate a provare per il Milan, che poi convocò a Milanello per il test definitivo, dopo il quale mi prese. Io sono sempre stato milanista».
Al vice-presidente onorario rossonero viene domandato del progetto del fondo americano Elliott, attuale proprietario del club e non ancora intenzionato a vendere: «Gazidis ha sempre detto che non esistono limiti temporali. Elliott ha dato solidità finanziaria e tranquillità. Ha un obiettivo chiaro: riportare il Milan dove gli compete. Gli investimenti fatti in questi anni, la costruzione di una squadra di giovani talenti, lo dimostrano. Siamo il Milan, dobbiamo essere ambiziosi e pensare in grande».
Gli è stato chiesto se Sandro Tonali per senso di appartenenza sia il “nuovo Baresi” e ha così replicato: «Ha il cuore rossonero. Nella prima stagione ha faticato, adesso raccoglie le soddisfazioni che merita anche perché ha fatto di tutto per restare».