Sta facendo fatica a tornare in forma Olivier Giroud, soprattutto dopo le ultime problematiche fisico-atletiche.
Il suo avvio con la maglia del Milan aveva illuso un po’ tutti. Immediata disponibilità a giocare da centravanti titolare, la doppietta al debutto a San Siro contro il Cagliari. Poi Olivier Giroud si è fermato, ovviamente per colpe non solo sue.
Il nuovo numero 9 rossonero è stato bloccato dal Covid-19. Un’infezione praticamente asintomatica, ma che per le disposizioni sanitarie lo ha costretto a restare chiuso in quarantena fino all’esito negativo del tampone, giunto quasi due settimane dopo il contagio.
Come non bastasse, l’ex Chelsea si è anche fermato per un problema alla schiena, che gli ha evitato di scendere in campo contro Juventus e Venezia. Insomma, un settembre nero per l’attaccante classe ’86, che però serve come il pane a questo Milan.
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Oggi la Gazzetta dello Sport ha giudicato con una certa delusione la prova di Giroud contro l’Atletico Madrid di martedì sera. Mister Pioli lo ha gettato nella mischia a mezz’ora dalla fine, al posto di Rafael Leao, sperando che la sua esperienza potesse aiutare il Milan a resistere agli assalti.
Gli si chiedeva di far salire la squadra, tenere occupati i centrali difensivi spagnoli. Invece Giroud è risultato impalpabile, mai nel vivo dell’azione e tutt’altro che dinamico e mobile. Insomma, un calciatore lontano parente da quello ammirato fino a fine agosto scorso.
Ci vorranno ancora un paio di settimane per ritrovare il vero Giroud, il quale sfrutterà la sosta per le nazionali (e la mancata convocazione con la Francia) per ricaricare le batterie e rimettersi in forma. Ma il problema è che al Milan, già orfano di Ibrahimovic, serve da subito la sua qualità offensiva.
La speranza è che contro l’Atalanta possa già dimostrare di essere in ripresa. Pioli lo sfrutterà ancora come arma in corsa, visto che Giroud partirà dalla panchina. Ma la staffetta con Ante Rebic al centro dell’attacco appare scontata, sempre che il francese non deluda le aspettative.