Atalanta-Milan. Nel nuovo millennio, quella di Bergamo è stata spesso una trasferta insidiosa per i rossoneri. Tra i tanti precedenti, vi raccontiamo quello dell’ottobre 2002 nel quale andarono a segno per la prima volta due calciatori arrivati al Milan nella precedente sessione di calciomercato
Che estate quella del 2002 per i tifosi del Milan con due trattative di mercato entusiasmanti concluse con successo da un Adriano Galliani scatenato. Era da poco terminato il Mondiale di Giappone e Corea quando l’ex a.d. rossonero si precipita a Barcellona per prendere Rivaldo, uno dei grandi protagonisti della rassegna iridata vinta dal Brasile. Un colpo sensazionale cui ne sarebbe seguito un altro nell’ultimo giorno di mercato con Alessandro Nesta prelevato dalla Lazio di Cragnotti costretta a vendere i suoi top player per sopravvenute difficoltà finanziarie. Prima di loro erano arrivati Seedorf, Simic e Tomasson.
Campioni e ottimi calciatori che andarono ad arricchire un organico già molto competitivo con i vari Maldini, Shevchenko, Rui Costa, Inzaghi, Gattuso, Pirlo e Ambrosini. L’inizio di stagione è assai promettente. In campionato, i rossoneri battono il Modena, il Perugia, il Torino e pareggiano con la Lazio. In Champions, invece, tre grandi vittorie con Lens, Bayern Monaco e Deportivo La Coruna.
Partite, quelle appena citate, che consacrano Pirlo metronomo davanti alla difesa, Nesta baluardo di difesa e un Rui Costa sempre più uomo assiste. Non certo incoraggianti, invece, le prestazioni di Rivaldo. Si era presentato con un gol di tacco annullato a Modena, il brasiliano, poi poco altro fino al pomeriggio di Bergamo.
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Il 20 ottobre 2002, il Milan si presenta a Bergamo contro l’Atalanta da primo in classifica. Senza Sheva infortunato e Inzaghi in panchina per la fascite plantare, Ancelotti manda in campo una coppia d’attacco inedita formata da Rivaldo e da Tomasson.
Il Milan prende subito in mano le redini della partita e passa in vantaggio al 15′ quando, finalmente, Rivaldo si sblocca con un tiro beffardo e angolato che supera Taibi. Il pareggio dell’ex Sala dura dieci minuti. Al 40′, Tomasson riporta avanti i rossoneri con un tap in dopo un colpo di testa dello stesso Rivaldo. Primo gol al Milan anche per il danese. Nella ripresa, con un Rui Costa scatenato, arrivano altri due gol entrambi segnati da Pirlo su rigore e con una punizione dal limite.
A macchiare la bella vittoria del Milan, l’infortunio muscolare dello stesso Rivaldo che lascia il campo toccandosi il flessore. Un gol, a tutti gli effetti, illusorio quello del brasiliano a Bergamo. Doveva essere l’inizio di un’escalatino e, invece, l’ex Barcellona giocherà un’altra ventina di partite in Serie A con soli 5 gol all’attivo. Il gol più importante lo segna alla Roma nel ritorno della finale di Coppa Italia vinta quell’anno a tre giorni di distanza dalla conquista della Champions League contro la Juve.
A Manchester, Rivaldo è rimasto in panchina, uno scenario quasi impensabile fino a un anno prima per un campione ambito da tutti. A un anno di distanza dal gol di Bergamo, il 30 settembre 2003, Rivaldo rescinde il contratto e lascia il Milan. Un mese prima dal Brasile era arrivato un giovane connazionale per sostituirlo, un certo Kakà. Sarà lui a scrivere la storia rossonero negli anni avvenire mente Rivaldo diventerà un idolo dei tifosi dell’Olympiakos. In fondo è andata bene così .. per tutti.