Giroud ribadisce di essere onorato di vestire la maglia del Milan. Ha obiettivi importanti in rossonero ed elogia anche il collega Ibrahimovic.
È stato positivo l’impatto di Olivier Giroud con il mondo Milan, ma alcuni problemi fisici lo stanno ostacolando. Contro lo Spezia è tornato a giocare, però non è al meglio della condizione. Sicuramente sarà importante fare progressi in vista del big match contro l’Atletico Madrid.
Intanto il centravanti francese ha rilasciato un’intervista a Telefoot ed è tornato a parlare della decisione di vestire la maglia rossonera: «Scegliere il Milan era ovvio. Non c’erano nemmeno quindici squadre interessate a ingaggiarmi. Ero tifoso del grande Milan, quando ero più giovane; quello di Papin, Van Basten, Baresi… Per me rappresenta un grande orgoglio aver potuto firmare per questo club. Spero di divertirmi qui».
L’ex attaccante del Chelsea si dice felice di come è stato accolto nell’ambiente milanista: «L’accoglienza che ho ricevuto è stata meravigliosa. Sono stato accolto come in una famiglia. Ho fatto un ottimo esordio, mi sono trovato bene e ho sete di vincere con il Milan».
Giroud si è trovato bene in Inghilterra, ma per lui era venuto il tempo di cambiare: «La Premier League mi piaceva molto. Però a un certo punto ho dovuto prendere una decisione. Gli ultimi tre mesi che ho vissuto lì sono stati difficili, ne ho parlato con Tuchel (allenatore del Chelsea, ndr). Per me era scontato lasciare il club. Ho voltato pagina, con emozione e con tanti bei momenti vissuti».
Olivier esprime anche le sue sensazioni sulla prima partita giocata da titolare con la maglia del Milan: «Era una cosa che non mi succedeva da metà marzo. È stata una sensazione di felicità ritrovare l’undici titolare e divertirmi come nella prima giovinezza. Gol al debutto? Non credo che avrei potuto chiedere di meglio».
Inevitabile parlare di Zlatan Ibrahimovic, suo collega d’attacco: «È un monumento. Ci sarà competizione tra noi e ci motiveremo a vicenda».
Giroud commenta anche le chance Scudetto del Milan: «Lo spero. Abbiamo le qualità, i giovani. Con il gruppo che abbiamo possediamo le nostre possibilità».