Pellegri, l’ex allenatore: “Talento assoluto, Milan tappa ideale per lui”

Cristian Stellini, ex allenatore di Pietro Pellegri nelle giovanili, ha dato una descrizione delle qualità del neo rossonero.

Pellegri
Pietro Pellegri (©Getty Images)

Non farà parte della lista del Milan per la prossima Champions League. Ma non per questo l’arrivo di Pietro Pellegri è da considerarsi una soluzione secondaria. Il giovanissimo attaccante italiano è stato ingaggiato come terza punta, ma con la possibilità di dare una grossa mano nella lunga stagione rossonera.

Le caratteristiche tecniche di Pellegri sono note a tutti: forte fisicamente, senso del gol innato e quell’abilità precoce che lo fece diventare una sorta di enfant prodige già da minorenne. Ma dopo le esperienze poco positive al Monaco, dovrà cercare di rilanciarsi a Milanello.

A parlare di lui, della sua crescita e di ciò che potrà dare al Milan c’ha pensato Cristian Stellini. L’ex difensore è stato allenatore di Pellegri nel settore giovanile del Genoa, dunque si tratta di una delle persone che lo conosce meglio a livello calcistico.


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“Pellegri dovrà affidarsi a Pioli e Ibrahimovic”

Stellini sulle pagine di Tuttosport racconta degli esordi di Pellegri quando era ancora un ragazzino: “Lo vidi la prima volta negli Allievi U-17. Era già famoso nel settore giovanile perché bruciava le tappe. Difficile trovare un 2001 così forte e già formato, che giocava senza problemi con i ’99. Aveva caratteristiche speciali”.

Sul suo apporto al Milan: “Potrà imparare tanto da mister Pioli, è un grande allenatore. Poi un ragazzo giovane quando va in una grande squadra dev’essere bravo a imparare e rubare i segreti dai campioni. Se giochi con Ibrahimovic devi affidarti a lui e potrai solo fare bene. I grandi campioni riconoscono i grandi campioni. Il Milan è una tappa ideale per la crescita di Pellegri, gioca un calcio che rispecchia le sue caratteristiche, molto profondo, Pietro sa muoversi bene dietro la linea difensiva”.

Stellini infine parla delle future ambizioni del classe 2001: “La Nazionale? Dovrà secondo me fare un passo indietro e ricominciare dall’Under 21 che è comunque una tappa importante. Ma dipenderà da come si esprimerà nel Milan. Gli infortuni lo hanno frenato, ma possono far crescere e maturare un giovane talento, mi auguro solo che possa giocare e dimostrare di essere forte, perché lo è”.

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