Giovanni Stroppa, allenatore del Monza, ha parlato del suo rapporto con Messias e delle qualità del neo rossonero.
Il colpo finale del mercato Milan è stato certamente il più curioso e sorprendente. I rossoneri hanno scelto di puntare su Junior Messias come ultimo innesto in attacco. Un talento puro, sbocciato tardi nelle serie inferiori ma che ha dimostrato a Crotone tutto il suo valore.
E proprio il suo ex allenatore in Calabria ha utilizzato oggi parole al miele per descriverlo. Giovanni Stroppa, attuale tecnico del Monza con un passato anche da calciatore del Milan negli anni ’90. Un ex fantasista, proprio come Messias, che dunque sa riconoscere il talento.
Stroppa, interpellato da Tuttosport, ha elogiato così il brasiliano: “A Crotone ci siamo chiesti da subito: cosa ci fa uno così qua? Riuscirà ad imporsi in Serie A? La risposta è stata sì. Messias è un giocatore sempre in evoluzione, sembra che per lui non ci sia una fine. Ha fatto molto bene non solo contro squadre di pari livello, ma anche contro Inter, Juve e Milan”.
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L’ex milanista sa però quali sono i difetti di Messias: “Deve essere più incisivo. Se al Milan riesce nei dribbling come ai tempi di Crotone allora può fare la differenza. Ma per un giocatore offensivo contano sempre i gol, glielo dicevo già in passato”.
Sull’ambientazione a Milanello: “La maglia del Milan non è per tutti, San Siro è molto emozionante e il calore del pubblico ti infiamma. Sarà bello vedere la gente rossonera applaudire la favola di questo ragazzo. Mi auguro si imponga al Milan, Messias ha grosse qualità e sono contento che Paolo Maldini se ne sia accorto. Ibrahimovic? Spero lo prende sotto la sua ala e lo aiuti a crescere”.
Sul ruolo di Messias: “Io lo facevo giocare mezza punta o mezzala, credo nel Milan possa giocare esterno o subito dietro il centravanti. Ciò che conta è farsi sempre trovare pronto. A chi somiglia? Io ho giocato con Savicevic, lui era più genio ma per il modo di andare via me lo ricorda molto”.
Infine un retroscena di mercato: “Ho fatto di tutto per portarlo con me a Monza. Ma per come è andata a finire dico che non c’è società migliore del Milan. Impossibile tornare indietro quando c’è la possibilità di confrontarsi con un palcoscenico così importante”.