Sorprendente la scelta del Milan di lasciare Pietro Pellegri fuori dalla lista Champions, preferendo altri nomi.
Ieri il Milan, così come tutte le altre big italiane, ha ufficializzato e inviato alla UEFA la lista definitiva dei calciatori disponibili per la Champions League 2021-2022. Una prassi che ogni anno va completata al termine della sessione estiva di calciomercato.
Non sorprendenti in linea generale le scelte di Stefano Pioli sui 25 rossoneri inseriti in tale lista. Come previsto restano fuori Andrea Conti e Samu Castillejo, i due calciatori che il Milan ha provato fino all’ultimo giorno di mercato a piazzare altrove.
Più scalpore ha fatto l’esclusione di uno degli acquisti estivi rossoneri. Il centravanti Pietro Pellegri, arrivato in prestito dal Monaco, non farà parte della lista Champions. Il classe 2001, ingaggiato come terza punta, è il sacrificato di lusso di Pioli.
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Il motivo dell’esclusione di Pellegri non deve andare a ritrovarsi in questioni puramente tecniche. O meglio, certamente Pioli punterà in attacco sull’esperienza internazionale di Ibrahimovic e Giroud, ma di certo vi sono altri ‘paletti’ che hanno costretto il Milan a sacrificare l’ex Genoa.
Le regole delle liste UEFA sono ben chiare. Il club partecipante alle coppe europee deve iscrivere 25 giocatori, di cui 8 devono essere cresciuti in un vivaio della propria Federazione e almeno 4 nel proprio settore giovanile. Una norma storica atta a dare spazio in Europa anche a calciatori formatisi nello stesso club.
Il Milan ha dunque dovuto fare una scelta obbligata. Inserire nella cosiddetta Lista A per le coppe almeno un paio di giocatori giovani che sarebbero anche potuti aderire alla Lista B (quella dei talenti del vivaio a numero libero). I quattro calciatori cresciuti a Milanello inseriti sono il terzo portiere Plizzari, il terzino Calabria, il centrale Gabbia e l’attaccante Maldini.
A questi quattro sono stati aggiunti altrettanti calciatori cresciuti in Italia quando ancora minorenni, ovvero Romagnoli, Tonali, Florenzi e Kessie. Restavano così solo 17 posti ‘liberi’ da assegnare per mister Pioli, che ha dovuto escludere dunque Pellegri in un reparto dove spicca comunque la presenza di almeno 3-4 giocatori che possono svolgere il ruolo di prima punta.