Tiemoue Bakayoko torna al Milan. Il centrocampista francese si unirà alla lista di altri calciatori che in passato hanno indossato la maglia rossonera ad anni di distanza
A volte ritornano, si dice. E il calcio non fa eccezione, anzi. Sono numerosi infatti i calciatori che hanno indossato la maglia di uno stesso club ad anni di distanza dal primo ingaggio. A riguardo, il Milan ne ha di storie da raccontare. La più recente è quella di Bakayoko tornato in prestito dal Chelsea. In passato, invece, e non ce voglia il centrocampista francese, di ritorni ce ne sono stati altri e molto prestigiosi con alcuni dei calciatori che hanno fatto la storia del Milan coinvolti in affari di mercato estivi.
Nel nostro excursus consideriamo ovviamente solo i (ri) acquisti e non i ritorni dai prestiti. Cominciamo dalla stagione 1994-95. Dopo una stagione in cui ha conteso lo scudetto al suo Milan con la maglia della Sampdoria, Ruud Gullit torna in rossonero con Capello in panchina. Non sarà una parentesi felice per il fuoriclasse che segna un gol nella finale di Supercoppa Italiana vinta ai rigori proprio contro la Sampdoria, squadra nella quale tornerà immediatamente a novembre. Per Gullit altri sei in blucerchiato prima del definitivo addio alla Serie A e l’approdo al Chelsea, club del quale sarà anche allenatore.
Insieme a Gullit, ha vinto tutto in rossonero anche Donadoni. Nel 1996, Roberto tenta l’avventura negli Usa ai New York Metrostars. Ci resterà solo un anno prima del ritorno al Milan nel 1997. Con Zaccheroni in panchina, Donadoni vincerà il suo sesto Scudetto con il Milan, un epilogo favorevole che lo distingue da altri colleghi tornati in rossonero compreso l’ex compagno di squadra negli anni ’90, Marco Simone. L’attaccante, dopo le esperienze in Ligue 1 con PSG e Monaco, ritorno al Milan nel 2001, nella stagione della staffetta in panchina tra Terim e Ancelotti. Poche presenze per lui prima dell’immediato ritorno in Francia, di nuovo al Monaco.
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Una cessione dolorosa quella di Shevchenko al Chelsea nell’estate 2006 non per i tifosi del Milan ma anche per lo stesso attaccante ucraino che a Londra vivrà un biennio poco insoddisfacente . Nell’estate 2008, il ritorno in rossonero con Ancelotti sarà altrettanto inglorioso con due soli gol allo Zurigo e alla Lazio in Europa League e Coppa Italia e 0 reti in Serie A, suo territorio di caccia privilegiato. Tornerà alla Dinamo Kiev, Sheva, prima di intraprendere la carriera da allenatore.
Insieme a Sheva anche Kakà è stato uno dei simboli del ciclo vincente di Ancelotti. Nel 2009, Florentino Perez regala ai tifosi del Real Madrid il brasiliano insieme a Cristiano Ronaldo e Benzema. Ottantacinque presenze e 23 gol con le Merengues prima del ritorno tanto voluto al Milan nel 2013. Kakà ritroverà un Milan alquanto diverso da quello che aveva lasciato quattro anni prima. Allegri conclude la sua esperienza in rossonero con il poker di Berardi in Sassuolo-Milan 4-3. Arriva Seedorf. A fine stagione il Milan mancherà la qualificazione europea e Kakà tornerà in Brasile al San Paolo prima di trasferirsi all’Orlando City.
Poco fortunate anche le seconde esperienze milaniste di Mario Balotelli e Kevin Prince Boateng. Quella di David Beckham, subito idolo dei tifosi rossoneri, si è conclusa con un infortunio al tendine d’Achille. Meglio quella di Leonardo che, dopo il ritiro, è entrato a far parte dello staff di Galliani. Quest’ultimo lo ha poi scelto come sostituto di Ancelotti in panchina nel 2009. Nove anni dopo, Leo sarebbe tornato di nuovo al Milan come dirigente.