Ieri si è tenuto il sorteggio per i gironi di UEFA Champions League. Raggruppamento per niente semplice quello capitato ai rossoneri
Diciamo così: poteva andare meglio. Ma anche peggio, guardando ad esempio il girone A (Man City, PSG, Lipsia) o quello E (Bayern, Barcellona, Benfica). Di certo non ci sarebbe dispiaciuto capitare nel girone G, con Lille, Siviglia e Salisburgo.
In bocca al lupo al Wolfsburg, inserito in quest’ultimo raggruppamento. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte, perciò è il momento di guardare in faccia la realtà e affrontare a testa alta le avversarie del nostro girone, quello B: Atletico Madrid, Liverpool e Porto.
Perché anche queste squadre, seppur sempre presenti nella competizione in questi ultimi anni di assenza rossonera, devono temere il Milan. E’ vero, Pioli ha a disposizione una squadra molto giovane e sicuramente meno esperta rispetto agli altri club, ma la carica e la magia di San Siro può aiutare i ragazzi ad uscire quel carattere e quella determinazione che ci ha sempre contraddistinto in ambito internazionale.
Dopo queste doverose precisazioni, è tempo di andare ad analizzare i team che affronteremo in questa scoppiettante fase a gironi. In attesa dell’uscita dei calendari, il Milan si appresta ad affrontare la squadra campione in carica di Spagna, il club che ha vinto la competizione due stagioni fa ed il Porto che lo scorso anno ha sbattuto fuori la Juventus di Cristiano Ronaldo.
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L’Atletico Madrid del Cholo Simeone: la “garra” nel sangue
Il “Cholismo” è un termine che negli ultimi anni abbiamo sentito sempre di più. Indica il modo di giocare delle squadre di Simeone, in particolare l’Atletico Madrid con cui ha vinto l’ultima Liga Spagnola. Questa parola comprende un po’ di tutto: la passione del pubblico, la determinazione dei giocatori, la qualità complessiva della squadra. E’ una squadra ostica da affrontare, che sa chiudersi bene dopo aver acquisito il vantaggio. Ma batterli non è impossibile.
Troveremo nei Colchoneros una vecchia (anzi, fresca) conoscenza del calcio italiano: stiamo parlando di Rodrigo De Paul, su cui avevano messo gli occhi anche Maldini e Massara. Un giocatore dalle doti tecniche impressionanti, e reduce dalla Copa America vinta con la sua Argentina. L’Atletico ha acquistato anche Cunha, attaccante, dall’Hertha Berlino, rinforzandosi ancor di più dopo l’ultima stagione da protagonista in patria.
Atletico Madrid (5-3-2): Oblak; Llorente, Savic, Gimenez, Kondogbia, Saul Niguez; De Paul, Koke, Lemar; Suarez, Carrasco. Allenatore: Simeone
Il Liverpool di Klopp: una squadra compatta e collaudata
Quando i tifosi rossoneri sentiranno il coro “You’ll Never Walk Alone” proveniente dalla curva “Kop” sicuramente i brividi sul corpo si faranno sentire. Il Liverpool di Jurgen Klopp non ha bisogno di troppe presentazioni. Viene da una stagione non troppo positiva, ma nel percorso di crescita di una squadra ci può stare un periodo di transizione. Nonostante questo i Reds sono riusciti a qualificarsi in Champions e troveranno nel proprio cammino il Milan di Stefano Pioli, per riassaporare quelle notti magiche di diversi anni fa quando le due squadre erano lì a giocarsi la vittoria della coppa dalle grandi orecchie.
Per quanto riguarda il mercato, poche operazioni in entrata per il Liverpool. E’ arrivato dal Lipsia il difensore centrale Ibrahima Konaté per una cifra intorno ai 40 milioni di euro, che si va ad aggiungere ai già presenti Van Dijk e Matip. In uscita, Klopp ha perso Shaqiri ma soprattutto Wijnaldum, pedina importante nel suo centrocampo, che si è accasato al PSG alla scadenza del suo contratto.
Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, Van Dijk, Robertson; Henderson, Fabinho, Keita; Salah, Firmino, Mané. Allenatore: Klopp
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Il Porto di Conceição: rapidità e fantasia
Il Porto è una delle classiche squadre sempre presenti in Champions League, e riesce quasi sempre a dire la sua anche oltre il girone della prima fase. Lo ha dimostrato lo scorso anno, mandando a casa agli ottavi di finale la Juventus di Andrea Pirlo e Cristiano Ronaldo. Poi l’uscita ai quarti per mano del Chelsea, con i blues che sono poi andati a vincere l’ultima edizione del torneo. Nei portoghesi c’è anche Jesus Corona, su cui sono piombati negli ultimi giorni Maldini e Massara per portarlo a Milano. L’operazione, però, sembra davvero complicata a causa delle richieste eccessive del club di Oporto.
La squadra di Conceição ha qualità ma è anche rognosa: con Pepe in difesa non potrebbe essere altrimenti. Dal mercato estivo sono arrivati Wendell dal Leverkusen, Costa e Cardoso dal campionato portoghese e Pepê, ala sinistra, dal Gremio per 15 milioni di euro. Da non dimenticare nemmeno l’arrivo in prestito dal Liverpool del mediano Marko Grujic. I biancazzurri hanno perso alcuni pezzi rispetto allo scorso anno e tra tutti spicca Moussa Marega, centravanti di sfondamento, che a 30 anni ha deciso di andare a giocare in Arabia Saudita. A centrocampo non ci sarà nemmeno Danilo Pereira, riscattato dal PSG per la cifra di 16 milioni.
Porto (4-4-2): Diogo Costa; Joao Mario, Mbemba, Pepe, Marcano; Otàvio, Sèrgio Oliveira, Uribe, Jesus Corona; Taremi, Martinez. Allenatore: Conceição