Donnarumma ha rilasciato un’intervista nella quale ha motivato la sua scelta di dire addio al Milan, a parametro zero, per andare al PSG.
È ormai un capitolo chiuso, però tutte le volte che viene nominato Gianluigi Donnarumma un po’ di delusione e rabbia appaiono nei tifosi del Milan. Imperdonabile la decisione di lasciare la squadra a parametro zero.
Colui che da giovanissimo aveva dichiarato di voler diventare una bandiera e che aveva speso belle parole per i colori rossoneri ha scelto di andarsene nel peggiore dei modi. Un gesto di ingratitudine che i milanisti non gli perdoneranno mai, anche se ormai si è andati avanti perché nessun giocatore è più grande di un club.
Donnarumma ha concesso un’intervista al Corriere dello Sport e ha spiegato i motivi per i quali ha deciso di andarsene da Milano per sposare il progetto del Paris Saint Germain: «Al Milan sono stato otto anni, era casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi. Il Milan ancora oggi mi emoziona, ho grande rispetto per le persone che vi lavorano e per i tifosi. Ma la vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso. Otto anni non si dimenticano, ma avevo bisogno di cambiare per crescere, per migliorare e diventare il più forte.».
Gli viene ricordato che i tifosi sono arrabbiati con lui e che lo chiamano ‘Dollarumma’. Ma il nuovo portiere del PSG non se ne preoccupa e racconta anche che le scelte prese sono sue, non di Mino Raiola o della famiglia: «Ci sono decisioni che hanno un tempo di maturazione più lungo. Le scelte professionali le ho sempre prese da solo, la mia famiglia mi ha sempre lasciato campo libero e mi ha sostenuto. La stessa cosa ha fatto Mino. Lui rispetta la volontà dei suoi assistiti al cento per cento, poi naturalmente fa di tutto per soddisfarne le richieste. Me ne sono andato dal Milan e non avevo contatti con altre squadre, lo giuro, ma ero sicuro che con un buon Europeo qualcuno si sarebbe fatto vivo» .
Le dichiarazioni di Donnarumma certamente scateneranno i tifosi rossoneri sui social network. La voglia di cambiare squadra forse sarebbe stata anche perdonata, ma essersene andato a parametro zero rimane un gesto pessimo da parte sua.