Pioli a Milanello studia nuove soluzioni tattiche per rendere ancora più imprevedibile ed efficace il suo Milan, che a livello di gioco ha già una sua identità.
Sono tanti gli elogi ricevuti da Stefano Pioli nell’ultimo anno e mezzo. Ci sono molti suoi meriti nella crescita fatta dal Milan, non vi è dubbio.
Ma, ovviamente, non è mancata qualche critica com’è normale che sia quando magari il risultato viene a mancare. Uno degli appunti più frequenti fatti all’allenatore emiliano riguarda la poca apertura a provare moduli diversi. Nella passata stagione ha sempre giocato con il 4-2-3-1, adottando solamente di rado delle variazioni.
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Per la nuova stagione, però, Pioli sta già lavorando su delle alternative. Si è parlato di test con il 4-4-2 e il 4-3-3, ad esempio. Oggi il quotidiano Tuttosport evidenzia che è stato provato anche sono stati provati anche il 3-4-2-1 e il 3-4-1-2. Il tecnico del Milan sa quanto sia importante avere un piano B, un piano C e anche un piano D se quello A non dovesse funzionare.
Nelle prime amichevoli estive della squadra rossonera si è notata un’evoluzione tattica. Durante le partite si è vista più volte una difesa a tre, con Matteo Gabbia che partiva come terzino destro e in fase di possesso poi stringeva sulla linea dei centrali. Ciò consentiva a Theo Hernandez di alzarsi sulla linea dei centrocampisti e di spingere.
A dire il vero è qualcosa che in parte si è già visto nell’ultima stagione, con Davide Calabria che si accentrava e Theo Hernandez che avanzava. Ma Pioli adesso vuole sistemare al meglio determinati automatismi per renderli maggiormente efficaci e avere un Milan ancora meno prevedibile per gli avversari.
Il mister rossonero non ha ancora tutto l’organico completo, però le sue idee sono molto chiare. Una volta rientrato Zlatan Ibrahimovic, ad esempio, si potrà provare un tandem con lui e Olivier Giroud. Un attacco di peso, sicuramente utile in quelle partite nelle quali sarà difficile scardinare le difese avversarie e sfruttare la fisicità dei due centravanti può diventare un fattore decisivo.