Adriano Galliani compie 77 anni. Una carriera da dirigente legata indissolubilmente al Milan quella dell’attuale a.d del Monza che ha portato in rossonero una serie di campioni che hanno fatto la storia del club e del calcio mondiale
E sono 77 anni. Il 30 luglio è una ricorrenza da ricordare per i tifosi del Milan. Compie gli anni, infatti, colui che ha vinto tutto quello che c’era da vincere con il club e che ogni estate ha regalato sogni ai milanisti portando in rossonero campioni di fama mondiale. Un dirigente capace di districarsi anche negli ultimi anni di austerità della presidenza Berlusconi con qualche colpo ad effetto in quelli che sono passati alla storia come i giorni del Condor tra fine agosto e inizio settembre. Di chi stiamo parlando ? Di Adriano Galliani ovviamente.
Dal 24 marzo 1986 al 13 aprile 2017, sono stati anni indimenticabili tra trionfi memorabili, sconfitte dolorosissime e tanti colpi di mercato, la specialità di Galliani che ha fatto scuola tra i dirigenti italiani con alcuni tra i colleghi, Marotta e Sabatini su tutti, che lo ritengono tuttora il migliore in assoluto nel suo ruolo. Una carriera che prosegue ancora quella dell’ex a.d. rossonero con l’obiettivo di portare in Serie A il Monza del presidente Berlusconi dopo la promozione sfuggita ai playoff nella scorsa stagione.
Leggi anche
- Trofeo Berlusconi, le partite da ricordare con il Milan protagonista
- Milan, Luis Fabiano: che fine ha fatto l’ex tormentone di mercato rossonero
Galliani, i migliori colpi di mercato al Milan
Difficile fare una graduatoria dei migliori colpi di mercato di Adriano Galliani al Milan. Ne abbiamo selezionati alcuni, nella convinzione però che un solo articolo non sarà sufficiente a racchiuderli in tutti.
Cominciamo dalla fine degli anni ’80. Berlusconi vuole costruire un Milan subito vincente e dall’Olanda arrivano Ruud Gullit e Marco Van Basten. Galliani acquista Gullit dal PSV e porta in Serie A un calciatore unico, moderno in grado di alternare una fisicità debordante a una tecnica sopraffina. Per prenderlo Berlusconi sborsa la cifra allora astronomica di 13.5 miliardi, un indizio significativo sulle sue ambizioni. Van Basten invece arriva per soli 2 milioni dopo aver vinto la Coppa Coppe con l’Ajax di Cryuff. L’attaccante approda al Milan con una caviglia malconcio. Tra infortuni e prodezze vincerà con Gullit e Rijkaard 1 Scudetto, 2 Coppe Campioni, 2 Intercontinentali, 2 Supercoppe Europee nell’indimenticabile Milan di Arrigo Sacchi.
Inizio anni ’90, un altro periodo prolifico per il Milan che continua a vincere con Capello in panchina. Al Milan arrivano, tra gli altri, Papin, Desailly, Lentini, Panucci, Boban e un altro fuoriclasse che inseriamo tra i colpi top di Galliani, Dejan Savicevic. Dopo aver vinto la Coppa Campioni con la Stella Rossa, il Genio, insieme a Pancev, Prosinecki e Mihajlovic diventa uomo mercato con la dissoluzione della Jugoslavia. Riguardo all’ingaggio del montenegrino, Galliani ha svelato un aneddoto. Pare infatti che Berlusconi lo abbia mandato a Belgrado ad acquistare Savicevic dopo aver visto un fotomontaggio del Guerin Sportivo con Dejan in maglia Juventus. Un “affronto” per Berlusconi che avrà in Savicevic uno dei calciatori prediletti della sua presidenza. Con l’esaltante gol al Barcellona nella finale di Coppa Campioni del 1994, Dejan lo ha ampiamente ripagato.
Estate 1999, al Milan arriva un giovane calciatore dell’Est, Andryi Shevchenko. Protagonista in Champions con la Dinamo Kiev, Sheva, come svelato nella recente autobiografia, sceglie il Milan grazie al pressing di Galliani e Braida. Una maglia del Milan in regalo in un blitz a Kiev lo convince definitivamente a scegliere i rossoneri rispetto ad altri top club europei.
Inizio settembre 2002. Dopo aver preso Rivaldo dal Barcellona a parametro zero, Galliani convince Cragnotti obbligato a cedere i gioielli della Lazio a vendere Alessandro Nesta al Milan. Dopo un lungo inseguimento, il Milan trova finalmente l’erede di Franco Baresi. Un difensore unico, protagonista con Maldini e gli altri, del ciclo vincente di Ancelotti insieme ad altri campionissimi come Kakà. I tifosi del Milan ricorderanno l’arrivo del brasiliano nell’estate 2003. Occhiali, eleganza da manager, un sorriso smagliante. Sul campo, Kakà vincerà tutto e anche il Pallone d’Oro, l’ultimo a farlo prima del duopolio Messi-Cristiano Ronaldo. Un colpo pazzesco dal San Paolo ottenuto grazie anche alla mediazione di Leonardo.
Per costruire il Milan vincente di Ancelotti, Galliani aveva acquistato in precedenza, tra gli altri, Rui Costa, Inzaghi, Gattuso, Pirlo, Cafù, Seedorf, Dida. Un feeling speciale quello con i brasiliani per Galliani. Nel 2008, un entusiasmo incontenibile accoglie a Milanello, Ronaldinho. Pato e Thiago Silva, altri due capolavori prima di quella che possiamo considerare la sua prodezza finale nell’agosto 2010.
Nel pre partita del Trofeo Berlusconi contro la Juve, Galliani si lascia sfuggire il nome di Ibrahimovic. Sarà una settimana storica con il dirigente rossonero (e Raiola) a Barcellona per convincere il club blaugrana a cedere l’attaccante ai ferri corti con Guardiola appena un anno dopo il suo arrivo dall’Inter. Non sarebbe tornato in Italia senza Ibra, Galliani. Obiettivo centrato. Da quei giorni di agosto, Zlatan si legherà indissolubilmente ai colori rossoneri. A 40 anni, lo svedese è ancora qui pronto a stupire nuovamente.
Non possiamo non menzionare altri nomi di campioni acquistati da Galliani: Frank Rijkaard. Roberto Baggio, Jaap Stam, Ronaldo il Fenomeno, Fernando Torres, Hernan Crespo, Robinho. Un elenco lunghissimo che pochi altri club possono permettersi.