Milan, tutti i calciatori francesi in rossonero: da Nestor Combin a Maignan

Con Maignan scelto come nuovo portiere e Giroud in arrivo. Si arricchisce il numero dei calciatori francesi in maglia rossonera. Li ricordate tutti ?

Theo Hernandez
Theo Hernandez (Getty Images)

Mike Maignan e il possibile nuovo arrivo Olivier Giroud, altri due calciatori francesi al Milan. Non certo la nazionalità più numerosa in rossonero quella transalpina che, tuttavia, ha visto crescere il numero dei suoi rappresentanti. Nelle ultime tre stagioni, almeno un calciatore francese ha indossato la maglia del Milan perpetuando una storia iniziata sul finire degli anni  ’60.

Il primo francese al Milan è stato Nestor Combin. Calciatore argentino, naturalizzato, Combin ha militato nel Milan dopo le esperienze con Juve, Varese e Torino, dal 1969 al 1971, in tempo per entrare nella storia del club. C’era anche lui, infatti, in campo nella doppia finale di Coppa Intercontinentale del 1969 contro l’Estudiantes, passata agli annali per la caccia all’uomo degli argentini nel match di ritorno. Tra i più martoriati ci fu proprio Combin, il quale, dopo le botte prese in campo, venne addirittura arrestato in quanto, lui argentino di nascita, considerato disertore.


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Gli anni ’90

Jean Pierre Papin è il secondo francese in rossonero. Arrivato al Milan, dopo le sfide di Champions con il Marsiglia, avrebbe dovuto formare una coppia d’attacco da sogno con Van Basten ma gli infortuni di entrambi complicano i piani di Capello. Papin vince comunque due campionati e la Champions ’94, quella della finale con il Barcellona, in cui segna un gol anche Desailly, il gigante d’ebano acquistato anche lui dal Marsiglia. Campione del mondo e d’Europa con la Francia nel 1998 e nel 2000, Marcel vince con il Milan 2 campionati, una Supercoppa Italiana e la Supercoppa Europea, inserendosi di diritto tra i centrocampisti più forti di sempre nella storia del club.

Anni ’90 anche con qualche meteora arrivata dalla Francia. Patrick Vieira, acquistato con grandi prospettive dal Cannes dall’allora d.s. Ariedo Braida, fa in tempo a giocare una sola partita in campionato a Piacenza, prima di passare per soli 5 miliardi all’Arsenal, un investimento alquanto fruttuoso per i Gunners. Oltre a Desailly e Vieira, un altro campione del mondo del ’98 con la Francia ha militato nel Milan negli anni ’90 ovvero l’attaccante Christophe Dugarry. Dopo la doppietta rifilata ai rossoneri in Coppa Uefa in un quarto di finale contro il Bordeaux, Dugarry segna un solo gol nel Milan in una stagione disgraziata con l’avvicendamento in panchina tra Sacchi e Tabarez nel 1996-97.

Grandi attese anche per Ibrahim Ba. Capigliatura bionda ossigenata, grande corsa ma poco altro nella stagione 1997-98 con Capello in panchina. L’esterno francese si è tolto comunque la soddisfazione dello Scudetto 1998-99 ed era in rosa (senza giocare) dopo il ritorno dal prestito all’OM, nel Milan vincitore di Champions e Coppa Italia nel 2003. E’ bastato invece un gol, a Bologna su calcio di punizione al 90′, per rendere indimenticabile la presenza di Bruno N’Gotty. Tre punti preziosi quelli per il Milan di Zaccheroni, poi vincitore del Tricolore nel 1999 dopo un appassionante testa a testa con la Lazio.

Marcel Desailly
Marcel Desailly (Getty)

Il nuovo millennio

Gli anni 2000 si aprono con Vikash Dhorasoo. Un solo anno in rossonero con Ancelotti 2004-05 poi l’addio e una carriera extracalcistica ricca tra poker e politica. Settembre 2006, Milan-Aek Atene, 90 minuti di gloria e nient’altro da segnalare per Johann Gourcuff. Doveva essere l’erede di Kakà e, invece, nulla. Venduto al Bordeaux in cui si riscatta dell’annata negativa in rossonero, Gourcuff lascia il Milan con la Champions del 2007, quella della finale di Atene contro il Liverpool.

Dall’Arsenal, a parametro zero, è arrivato il rude Mathieu Flamini, campione d’Italia con Allegri senza lasciare grandi tracce se non il gol con il Bologna nella parte finale del campionato da Scudetto. Non hanno certo vissuto annate indimenticabili Philippe Mexes (il gol in rovesciata all’Anderlecht in Champions resta comunque una pietra miliare), Adil Rami e Jeremy Menez. Quest’ultimo aveva fatto sognare i tifosi milanisti con il magnifico gol di tacco a Parma poi, dopo un discreto girone d’andata con Inzaghi, la discontinuità e gli infortuni, anche con la staffetta successiva in panchina Mhajlovic-Brocchi, ha prevalso fino all’inevitabile addio. Sono stati comunque 18 i gol segnati dall’attuale attaccante della Reggina in poco più di 40 presenze.

Gli ultimi quattro francesi rappresentano la storia recente del Milan. Una sola annata è bastata a Bakayoko per lasciare un ricordo comunque positivo. Theo Hernandez non ha bisogno di presentazioni. Pierre Kalulu si è rivelato, invece, una sorpresa inaspettata. E’ durata, invece, solo sei mesi l’esperienza di Souhailo Meité. Arrivato in prestito dal Torino, il mediano ha avuto un rendimento altalenante con qualche buona prestazione che, tuttavia, non è  bastata per convincere la dirigenza ad esercitare il diritto di riscatto con il club granata.

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