Luis Enrique ritrova l’Italia da c.t. della Spagna. In passato, da calciatore delle Furie Rosse, è stato protagonista di un episodio molto discusso con un calciatore del Milan, Mauro Tassotti
Ventisette anni dopo. I tifosi italiani, con Euro 2020, stanno rivivendo le stesse emozioni dei Mondiali di Usa ’94 quando gli azzurri di Sacchi, alla stregua della Nazionale di Mancini, erano in piena lotta per la vittoria del titolo. Un Mondiale indimenticabile quello americano con un finale in crescendo nel quale è mancata solo il trionfo finale all’epilogo contro il Brasile, vincitore ai rigori.
Era cominciata decisamente in sordina l’avventura degli azzurri. Soffertissima la qualificazione ai gironi con il ko contro l’Irlanda seguito dalla vittoria in dieci con la Norvegia e dal pareggio con il Messico. Agli ottavi, quando tutto sembrava finito, la rimonta con la Nigeria firmata dalla doppietta di Roberto Baggio con il passaggio ai quarti di finale dove ad attendere gli azzurri c’era la Spagna di Javier Clemente, brillantemente qualificata con il netto 3-0 rifilato alla Svizzera.
Il match con gli iberici si è disputato sabato 9 luglio 1994, al Foxboro Stadium di Boston alle 12 ora locale (le 18 in Italia) in un clima torrido con l’umidità a livelli inauditi. L’Italia passa in vantaggio con Dino Baggio. Pareggio al 58′ con Caminero poi all’88’, dopo l’incredibile errore di Julio Salinas, il gol qualificazione di Roberto Baggio che supera in dribbling Zubizarreta e lo batte con una conclusione incrociata. Mancano due minuti al termine e la partita non finirà serenamente …
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Nei minuti finali, la Spagna si riversa in attacco alla ricerca del pareggio. Su un cross dalla destra, Luis Enrique, all’epoca attaccante del Real Madrid, tenta l’inserimento in area ma viene contrastato da Mauro Tassotti. L’allora difensore del Milan, in campo con un’insolita maglia numero 9, lo colpisce con una gomitata al volto. L’episodio nell’immediato passa inosservato e lo si nota quando le telecamere indugiano sul calciatore spagnolo, disperato a terra, e con il volto insanguinato.
Veementi le proteste degli spagnoli verso l’arbitro ungherese Puhl (uno dei migliori negli anni ’90) che non ha visto nulla di quando accaduto. Ci fosse stato il VAR, inevitabile sarebbe stato il rigore per la Spagna che, chissà, avrebbe cambiato il destino dell’Italia in quel Mondiale. Luis Enrique, con il setto nasale rotto, rientro in campo prima del fischio finale che decreta la vittoria dell’Italia e la qualificazione in semifinale con la Bulgaria.
Al 93′ minuto di quell’Italia-Spagna è terminata la carriera in azzurro di Mauro Tassotti, successivamente sanzionato con la prova tv con 8 giornate di squalifica. Un episodio che ha macchiato la carriera del terzino del Milan, vincitore due mesi prima ad Atene, della Coppa Campioni con il Milan ad Atene nella finale di Barcellona, un trofeo che lui stesso ha alzato da capitano a causa dell’assenza di Franco Baresi, squalificato.
Nel 2011, in occasione di un Roma-Milan all’Olimpico, la stretta di mano tra Luis Enrique allenatore dei giallorossi e Tassotti vice di Allegri, ha sancito la pace tra i due. Un momento di grande sportività a margine del quale Mauro si è detto pentito di quel gesto “un minuto dopo averlo fatto”. Belle le parole anche di Luis Enrique nelle conferenza stampa della vigilia di Italia-Spagna di Euro 202o. Il c.t. iberico ha definito Tassotti una bravissima persona e ribadito che non ha alcuna velleità di vendetta nei confronti dell’Italia, paese che ama e nel quale ha vissuto un’esperienza meravigliosa a Roma.