Brahim Diaz ha svolto le visite mediche con il Real Madrid. L’affare con il Milan non appare in discussione ma in attesa della fumata bianca si allenerà con Carlo Ancelotti
Mancano solamente tre giorni all’inizio della stagione del Milan ma per molte squadre è già tempo di tornare a sudare. Oggi è toccato al Real Madrid: il club spagnolo, come è consuetudine, ha fatto svolgere le visite mediche ai calciatori che prenderanno parte alla preparazione.
Tra i calciatori presenti – come è possibile vedere tra le foto ufficiali dei blancos – c’è anche Brahim Diaz. L’affare per il passaggio del centrocampista spagnolo al Milan è in dirittura d’arrivo ma la fumata bianca non c’è ancora stata.
Come vi abbiamo raccontato la trattativa è praticamente chiusa: prestito oneroso, con diritto di riscatto a circa 22 milioni di euro, e contro-riscatto per una cifra sui 27 milioni. Vanno limati gli ultimi dettagli per un affare che non appare in discussione.
Leggi anche:
- Milan, scelto il trequartista: arrivano conferme
- Hauge, prima offerta dalla Germania: il Milan chiede di più
Anche Jovic con Ancelotti
Nel frattempo, però, sarà a disposizione di Carlo Ancelotti finché non arriverà il via libera definitivo. Brahim Diaz si allenerà dunque con Luka Jovic, anche lui presente al Centro Médico Sanitas di Valdebebas. L’attaccante, ricordiamo, è uno dei nomi, in cima alla lista della spesa del Milan, per rafforzare il reparto offensivo. Sia Jovic che Brahim Diaz, con il resto dei compagni del Real, svolgeranno il primo allenamento già oggi alle ore 18.00.
Asse col Real
Sono diversi i calciatori che a breve potrebbero lasciare il Real Madrid per volare a Milano. Il primo dovrebbe essere, come detto, Brahim Diaz ma attenzione alla pista, di cui vi abbiamo parlato oggi, che porta ad Isco. Non possono essere dimenticate, inoltre, le idee Odriozola e Ceballos. Il secondo, chiaramente, è un’alternativa a Isco, il terzino, invece, potrebbe vestire il rossonero qualora il club non dovesse riuscire a trovare un accordo con il Manchester United per Diogo Dalot.