Rino Gattuso risponde a certe critiche e parla dei trattamenti subiti da calciatore per le sue origini meridionali.
Uno dei casi più intricati dell’estate riguarda il destino di Rino Gattuso. Il tecnico ex Milan aveva firmato per la Fiorentina, ma delle incomprensioni tecnico-strategiche hanno fatto saltare l’accordo pochi giorni dopo l’ufficialità.
C’è chi ha parlato di favoritisimi tra Gattuso e il suo agente, il potente procuratore Jorge Mendes. Ma Rino ha voluto smentire il tutto nell’intervista rilasciata a Repubblica. Chi lo accusava di spingere il suo club (la Fiorentina in questo caso) ad ingaggiare solo calciatori della Gestifute si sbagliava di grosso.
“Sul tema non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia: alleno da 8 anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto – ha ammesso Gattuso – Neanche una volta. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c’erano già. Mendes è un amico, ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Io rispetto sempre i ruoli: il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti”.
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Altra polemica scatenatasi nei confronti di Gattuso riguarda il suo mancato passaggio al Tottenham. Rino era stato accostato alla panchina degli Spurs, ma secondo la stampa britannica sarebbe stato silurato perché ‘omofobo‘ e poco in linea con la politica societaria.
Voci che non piacciono affatto a Gattuso: “Faccio fatica a credere che sia stato questo motivo, al limite può essere rimasta nella loro mente l’immagine della mia lite del 2011 con Jordan, allora vice-allenatore del Tottenham. Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Mi sono preso del terrone in tutti gli stadi, come razzista non sarei molto credibile”.