Venticinque giugno 1988, finale dell’Europeo 1988 all’Olympiastadion di Monaco di Baviera tra Olanda e URSS. Sono passati 33 anni da un momento iconico della storia del calcio, il gol di Marco Van Basten a Dasaev.
Il 25 giugno 1988, gli appassionati calcio italiani erano tutti sintonizzati, nel pomeriggio, su Rai 1 per la telecronaca di Olanda-Urss, finale di quell’edizione dell’Europeo nella quale gli azzurri di Vicini erano stato eliminati proprio dai sovietici in semifinale.
Una squadra, quella allenata da Lobanovsky futuro mentore di Andriy Shevchenko, molto forte e ben organizzata con, tra gli altri, il portiere Dasaev, i futuri juventini Alenikov e Zavarov e il Pallone d’Oro, Belanov attaccante della Dinamo Kiev. All’esordio nel torneo, i sovietici avevano sconfitto l’Olanda nel girone. Gli Oranje di Michels si erano poi rifatti con Irlanda e Inghilterra per poi battere gli acerrimi rivali della Germania in semifinale per 2-1 con gol decisivo di Marco Van Basten, autore già di una tripletta contro gli inglesi.
Una serie di prodezze che hanno preceduto quella più bella che l’allora attaccante del Milan ha realizzato in finale quando, al 54′ sul punteggio di 1-0 per gli olandesi in vantaggio con Gullit, su cross di Muhren ha segnato quello che è tuttora considerato uno dei gol più belli della storia del calcio. Un tiro al volo inimmaginabile che, con una traiettoria perfetta, si è infilato alle spalle dell’incredulo Dasaev.
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In un’intervista rilasciata a Uefa.com in uno degli anniversari di quel gol, Van Basten ha rivissuto il momento della prodezza e di come è scaturita, sorprendendo gli stessi compagni quasi increduli nell’esultanza. “Quando Arnold Muhren ha crossato – rivela Marco – ho pensato: posso stoppare o tirare e correre un rischio. Con una coordinazione del genere c’è bisogno di molto fortuna e tutto è andato bene. E’ una di quelle cose che capita e basta. Ci puoi provare e quello era il momento giusto.”
Un gol meraviglioso che ha sorpreso lo stesso Van Basten: “Si può notare dalla mia reazione – prosegue l’ex attaccante del Milan – non ho capito quello che avevo fatto e mi chiedevo cosa stesse succedendo. E’ stato una sensazione fantastica. In quell’attimo capimmo che avremmo vinto l’Europeo.”
Europeo 1988 che, al momento, rimane l’unica competizione internazionale vinta dall’Olanda, sconfitta in tre finali dei Mondiali nel 1974 (contro la Germania), nel 1978 (con l’Argentina) e nel 2010 con la Spagna.