Calhanoglu potrebbe essere solo l’ultimo di tanti calciatori del Milan a cambiare direttamente sponda ed andare all’Inter.
La bomba di mercato è esplosa ieri in tarda serata. Hakan Calhanoglu sarebbe vicinissimo ad un vero e proprio tradimento. Secondo le indiscrezioni raccolte dall’esperto Gianluca Di Marzio, il numero 10 del Milan potrebbe accettare le lusinghe dell’Inter.
Un doppio sgarbo quello di Calhanoglu, che non solo si trasferirebbe nella squadra rivale per antonomasia, ma lo farebbe per scadenza di contratto, dopo aver rifiutato il rinnovo proposto dal Milan. Una notizia che ha letteralmente scatenato la furia dei tifosi rossoneri sui social.
Ma il trasferimento di un calciatore dal Milan all’Inter, cambiando sponda dei Navigli, non è così raro nella storia delle due società milanesi. Si tratta di un evento già accaduto spesso, ma che molte volte non ha dato gli esiti previsti in termini di rendimento e buona riuscita dell’affare.
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Molti i casi da ricordare. Il primo della storia moderna, prendendo in analisi gli ultimi 40 anni di Serie A, riguarda un campione del mondo. Il difensore Fulvio Collovati nel 1982 decise di lasciare un Milan retrocesso per lo scandalo del calcio-scommesse e trasferirsi all’Inter. In quel caso si trattò di una decisione vincente per la sua carriera, visti gli ottimi risultati in nerazzurro (tranne nel derby perso per lo stacco vincente di Hateley).
Positivo anche l’apporto all’Inter di Francesco Moriero. L’ex esterno offensivo in realtà non giocò mai nel Milan, ma fu di fatto un calciatore rossonero per pochi mesi. La società di Berlusconi lo ingaggiò dalla Roma, ma poi preferì scambiarlo con André Cruz in arrivo proprio dall’Inter. Un cambio che risultò soddisfacente solo per i nerazzurri.
Molti i flop sull’asse Milan-Inter in tempi recenti. I nerazzurri si accaparrarono negli anni 2000 gente come Andreas Guglielminpietro, che non riuscì a ripetere ciò che di buono aveva fatto in rossonero (vinse lo scudetto nel ’99). Nell’Inter di Cuper fu protagonista invece del terribile crollo del 5 maggio. Oppure il desaparecido Drazen Brncic, preso in cambio di un certo Andrea Pirlo.
O ancora più geniale nel 2002 quando l’Inter si accontentò di ingaggiare il turco Umit Davala e Francesco Coco, innesti tutt’altro che indimenticabili, donando ai rivali cittadini due elementi significativi come Clarence Seedorf e Dario Simic. Questi ultimi due hanno vinto tutto con la maglia del Milan.
Neanche Thomas Helveg, terzino danese determinante nel Milan di Zaccheroni, riuscì a mettersi in mostra dopo il passaggio all’Inter, dove ritrovò lo stesso tecnico romagnolo. E chiudiamo con Antonio Cassano: le esperienze a Milano del talento barese non risultano tra le più brillanti della sua carriera. Ma per lo meno al Milan è riuscito a vincere lo scudetto nel 2011. Quasi impalpabile la sua avventura nell’Inter, con tanto di litigio furioso col povero Stramaccioni.