Zlatan Ibrahimovic non sta migliorando dal punto di vista dell’infortunio. Il ginocchio ancora è gonfio e dolente.
La notizia giunta dalla Svezia, direttamente dalle parole del c.t. Andersson, è risuonata come un fulmine a ciel sereno dalle parti di Milanello. C’è forte preoccupazione per le condizioni di Zlatan Ibrahimovic, ancora lontano dal superare l’ultimo infortunio.
Ibra si è fermato lo scorso 9 maggio, durante Juventus-Milan. Un forte dolore al ginocchio sinistro, la reazione shock che ha fatto temere il peggio. Poi il sospiro di sollievo dopo il consulto col dottor Volker Musahl, colui che nel 2017 lo operò al legamento crociato.
“AC Milan comunica che Zlatan Ibrahimovic è stato visitato dal dottor Musahl in seguito al recente trauma distorsivo del ginocchio sinistro. Il giocatore sarà sottoposto ad un trattamento conservativo di sei settimane”. Questo il comunicato che aveva scongiurato un nuovo intervento per Ibra, ma lo aveva di fatto escluso dalla possibilità di giocare l’Europeo. Oggi però le sensazioni sono diverse.
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Il ginocchio dell’attaccante del Milan è ancora gonfio e dolente, nonostante la terapia conservativa sia cominciata ormai da tempo. A questo punto Ibra sarebbe già dovuto migliorare, visto che il classe ’81 ci ha abituati spesso a recuperi-lampo e senza scorie.
Invece c’è forte preoccupazione. Come scrive la Gazzetta dello Sport, ogni tipo di decisione e valutazione verrà presa soltanto al termine delle sei settimane di terapia, ovvero alla fine del mese di giugno. Se la situazione non dovesse migliorare, tornerebbe ad affacciarsi lo spettro di una nuova operazione.
Ibrahimovic è una sorta di highlander del calcio, con una fisicità fuori dalla media. Ma un altro intervento al ginocchio, seppur meno delicato di quello del 2017, potrebbe essere troppo anche per lui. Il Milan attende e spera che la situazione migliori, altrimenti dovrà prendere decisioni nette e importanti.
Una cosa è certa: a prescindere dalle condizioni del ginocchio, i rossoneri dovranno ingaggiare un nuovo centravanti. Impossibile pensare di affidarsi totalmente al quasi 40enne Ibra, visto che il Milan giocherà anche la Champions League dopo molte stagioni. In attesa di responsi definitivi per lo svedese, l’obiettivo ora sarà affiancargli una punta di spessore.