Sacchi contrariato dalla decisione di Donnarumma di non rinnovare il contratto con il Milan, lasciando così il club a parametro zero subito.
Sono molte le critiche nei confronti di Gianluigi Donnarumma in queste ore. Non aver accettato la ricca offerta del Milan per il rinnovo lo espone inevitabilmente a considerazioni negative.
Guadagnava già un maxi stipendio da 6 milioni di euro netti a stagione, Paolo Maldini gli ha proposto un aumento a 8 (bonus compresi) e non è arrivato il sì che si sperava. Normale criticare il portiere campano, che evidentemente ha a cuore più i soldi che i colori rossoneri e se va a parametro zero.
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Donnarumma via dal Milan: l’opinione di Sacchi
Arrigo Sacchi in un’intervista a La Gazzetta dello Sport ha criticato la decisione di Donnarumma: «Se lui si trovava bene al Milan, il club che lo ha fatto crescere e valorizzato, doveva restare. Nella vita esiste anche il senso di riconoscenza nei confronti del club che ti ha dato una possibilità importante e questa era l’occasione per dimostrarlo. Il club gli aveva proposto un contratto ricco. Perché andare via?».
L’ex allenatore del Milan cita due casi di giocatori importanti che lasciarono la maglia rossonera e poi non proseguirono bene la loro carriera: «Shevchenko e Kakà. Il primo, per soldi, decise di andarsene al Chelsea. Il secondo, sempre per una questione economica, scelse il Real Madrid. Entrambi fallirono. Andare via da un posto amato è sempre un rischio. Non capisco come si possa lasciare il certo per l’incerto per denaro».
Infine Sacchi fa altre considerazioni sul fatto che Donnarumma avrebbe dovuto accettare di rimanere a Milano invece che andarsene: «Se avesse fatto un’altra scelta, avrebbe fatto un salto di qualità come persona dimostrando di non essere condizionato dal vil denaro. E in futuro probabilmente non avrebbe avuto rimpianti. I soldi non possono essere l’obiettivo principale di un professionista, ma una giusta e normale conseguenza».