Diamo i voti ai calciatori del Milan per il gran finale di stagione. Ecco i giudizi della redazione di MilanLive.it per la stagione 2020-21.
La stagione 2020-2021 è archiviata ormai, con il Milan che si gode il ritorno in Champions League e guarda al futuro con sincero ottimismo. Ma prima va valutato il rendimento dei calciatori rossoneri, di coloro che hanno alzato l’asticella portando la squadra al secondo porto finale in classifica.
La redazione di MilanLive.it ha assegnato voti e pagelle a tutti i membri della rosa milanista. Oggi si parte con il giudizio dei portieri e dei difensori che si sono alternati in campo, chiamati in causa da mister Stefano Pioli in tutte le competizioni.
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Niente da dire su quella che è stata la stagione della sua consacrazione. Il classe ’99 è risultato salvifico in più occasioni, leader della propria difesa e ha spesso indossato i gradi di capitano. Tante le parate risolutive che hanno regalato al Milan quei 8-10 punti in più determinati. Peccato che le sue recenti prodezze siano anche le ultime in maglia rossonera.
Partenza col brivido per il vice-Donnarumma, che fallisce nel debutto contro la Roma. Successivamente, quando chiamato in causa, non ha deluso le aspettative. Anche per la prossima stagione potrebbe risultare utile ed affidabile alla causa.
Altra grande esplosione stagionale. La cura Pioli lo ha fatto diventare un terzino completo, abile in entrambe le fasi e decisamente cresciuto in personalità e continuità. Si è scoperto anche affine al vizio del gol: due reti bellissime, una contro la Juve realizzata da mediano d’emergenza.
Il terzino scuola United ha avuto qualche difficoltà nell’approcciarsi al calcio italiano, partendo col freno a mano tirato e commettendo errori di disattenzione piuttosto evidenti. Quasi meglio quando Pioli lo ha schierato da laterale mancino a piede invertito. Molto meglio ed in crescendo il finale di stagione.
Gigante. Il danese conclude la sua seconda stagione milanista con i gradi di generale della difesa. Roccioso, maturo come non mai, non si lascia scomporre neanche nei momenti più delicati dell’anno. La scelta per il bene del Milan è ormai chiara: Kjaer gioca, gli altri al suo fianco ruotano.
Il capitano ha perso i gradi. Non tanto per la fascia, ancora stabile sul suo braccio, bensì sulla titolarità indiscussa fino al termine del girone d’andata. Dopo un avvio ottimo, sulla falsa riga dell’entusiasmo post-pandemia, Romagnoli ha accusato cali di concentrazione e cadute rovinose, perdendo di fatto spazio e fiducia. Non è più un irrinunciabile della rosa, l’estate prossima lo vedrà protagonista in tutti i sensi.
Grande sorpresa. Arrivato come rinforzo a gennaio per rimpiazzare il partente Musacchio, il ragazzo anglo-canadese ha stupito tutti. Niente male la sua capacità nell’integrarsi in un campionato diverso. Straordinarie le qualità fisico-atletiche, confermate sul campo. Ha tolto il posto a capitan Romagnoli in poche settimane. Unico obiettivo: riscattarlo.
Anche per il ragazzo di Lione un avvio sorprendente, lanciato nell’inedito ruolo di centrale ha subito dato l’idea di un talento puro e già pronto. Ma agli exploit iniziali hanno fatto seguito alcune prove meno solide, a conferma dell’età anagrafica ancora troppo verde. Va plasmato, con pazienza.
Il talento dei ragazzi usciti dal vivaio, seppur non altisonante, va comunque apprezzato. Il classe ’99 si è guadagnato la conferma in rosa dopo le buone uscite dello scorso anno e, quando chiamato ad aiutare la difesa, non si è mai tirato indietro. Frenato da qualche infortunio di troppo e dalla folta concorrenza.
Paradossalmente la sua seconda annata italiana, quella del 2° posto finale, è apparsa nel complesso meno brillante e continua della precedente. I numeri sono tutti dalla sua parte: 7 gol e 6 assisti in 33 presenze. Peccato che difensivamente abbia ancora qualcosa da imparare. Ma quando ha spinto, Theo ha sempre creato solchi paurosi e devastato le difese avversarie. Più ala che terzino.