Sacchi ritiene che la mancata qualificazione in Champions League del Milan non sarebbe una tragedia, la stessa posizione sostenuta da Pioli.
Il Milan domenica sera ha fallito un match che doveva vincere. Contro il Cagliari poteva arrivare la qualificazione Champions anticipata, invece è arrivato uno 0-0 che obbliga praticamente i rossoneri a vincere a Bergamo contro l’Atalanta.
Anche un pareggio potrebbe bastare, ma solo se una tra Juventus e Napoli non dovesse vincere rispettivamente contro Bologna e Verona. Sicuramente gli impegni delle rivali sono un po’ più agevoli, anche se proprio la partita di domenica a San Siro insegna che non bisogna dare nulla per scontato.
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Sacchi commenta la situazione del Milan
Arrigo Sacchi, interpellato da La Gazzetta dello Sport dopo Milan-Cagliari, ha così parlato del momento della squadra rossonera: «Quando si ha a che fare con un gruppo di giovani si è destinati ad andare incontro a certe problematiche. Credetemi, l’incidente di percorso contro il Cagliari rientra nella norma. Le cose straordinarie le hanno fatte quando, nel periodo precedente, hanno avuto continuità di rendimento e di risultati. Una partita storta può capitare, ma non deve gettare tutti nello sconforto».
Sacchi pensa che il Milan abbia delle chance di sconfiggere l’Atalanta a Bergamo, anche se ovviamente non sarà facile: «Anche i bergamaschi hanno le loro pecche. Sono fantastici e hanno interiorizzato il gioco, ma non riescono ancora a gestire con saggezza i periodi della partita in cui cala il ritmo. Subiscono spesso gol in quei momenti. Credo che il Milan ce la possa fare, la porta è ancora aperta».
Come Stefano Pioli, anche l’ex allenatore rossonero e della nazionale ritiene che mancare la qualificazione in Champions League non sarebbe un fallimento: «Per soldi spesi il Milan è la quinta società in Serie A. Secondo la logica economica, dovrebbe essere quinta in classifica. Invece è lì a giocarsi un posto. Non qualificarsi per la Champions non sarebbe una tragedia. Semmai un dispiacere, ma ha ragione Pioli quando sostiene che non andrebbe vissuto come un fallimento».