Domenica 23 maggio, il Milan si gioca la qualificazione in Champions all’ultima giornata contro l’Atalanta. Non è la prima volta che mister Pioli si ritrova in una situazione simile
Domenica 23 maggio, ore 20.45, il Milan si gioca la stagione al Gewiss Stadium contro l’Atalanta. Una sfida da Champions per i rossoneri che, dopo il deludente 0-0 con il Cagliari e il match point per la qualificazione miseramente fallito, devono vincere per ottenere il pass oppure, in caso di pareggio o sconfitta, sperare in un passo falso di Napoli e soprattutto della Juventus che è tornata in corsa a -1 dal Milan.
L’Atalanta, dal canto suo, nonostante la certezza della Champions non può permettersi passi falsi. In caso di sconfitta, infatti, i nerazzurri sarebbero superati dal Milan e perderebbero il prestigio ( e gli introiti) del secondo posto, piazzamento mai raggiunto in campionato.
Insomma, calcoli a parte, ci si gioca il tutto in una situazione da dentro o fuori che mister Pioli ha già sperimentato in Serie A quando era allenatore della Lazio nel campionato 2014-15 e i biancocelesti si giocavano la qualificazione ai preliminari di Champions all’ultima giornata nello scontro diretto contro l’immediata inseguitrice ovvero il Napoli.
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Due stagioni differenti ma con un epilogo simile quelle vissute dal Milan attuale e dalla Lazio del 2014-15. I rossoneri sono sempre stati tra le prime quattro dall’inizio del campionato. La Lazio, in quel campionato, ci è arrivata grazie a una seconda parte di stagione in ascesa con Klose e Felipe Anderson grandi protagonisti.
Dopo le sconfitte alla penultima giornata nel Derby con la Roma e la Juve, la Lazio e il Napoli di Benitez arrivano allo scontro diretto decisivo per il terzo posto con gli uomini di Pioli avanti di 3 punti. I partenopei devono solo vincere per impattare in classifica e passare in virtù del vantaggio negli scontri diretti maturato grazie allo 0-1 dell’andata.
Nella bolgia del San Paolo, la Lazio chiude il primo tempo avanti 0-2 con i gol di Parolo e Candreva. Nella ripresa si scatena Higuain. L’argentino piazza una doppietta in dieci minuti (55′ e 64′) prima di un errore fatale dal dischetto con il penalty deel possibile vantaggio “sparato” alto sulla traversa. La Lazio resiste e nel finale trionfa 2-4 con i gol di Onazi e Klose.
Prima qualificazione in Champions per Pioli. L’agosto seguente, la Lazio affronta il Bayer Leverkusen ai preliminari. All’andata, all’Olimpico, decide un gol di Keita. Al ritorno i tedeschi si impongono 3-0. A sbloccare le marcature al 40′, un certo Hakan Calhanoglu. Chissà se il turco, a Bergamo, restituirà a Pioli la Champions tolta 6 anni fa…