Al termine di una assemblea fiume, la Lega Serie A ha assegnato a Sky il pacchetto 2 dei diritti di trasmissione del prossimo triennio di campionato 2021-24
La decisione è arrivata poco dopo le 23 di venerdì 14 maggio dopoché l’assemblea dei presidenti, tutti collegati da remoto, era iniziata nel primo pomeriggio per poi essere sospesa alle 19.
La Lega Serie A ha accettato l’offerta di Sky relativamente al pacchetto 2 del bando sui diritti del campionato del triennio 2021-24. L’emittente satellitare si aggiudica così la possibilità di trasmettere 3 partite ogni turno di campionato affiancandosi a Dazn che – lo ricordiamo – in base alla deliberazione della Lega dello scorso marzo trasmetterà tutti i match delle prossime tre stagioni in streaming tramite la app del servizio, disponibile in abbonamento per pc, smartphone, smart tv e su altre piattaforme come Tim Vision o il decoder di Sky Q.
Al termine della votazione, la Lega ha comunicato con una nota ufficiale che la decisione di assegnare il pacchetto con 3 partite a Sky è subordinata alla rinuncia da parte della pay tv a ogni azione giudiziaria nei confronti di Dazn relativamente al ricorso precedentemente presentato e relativo all’assegnazione del pacchetto 1. La rinuncia da parte di Sky deve arrivare nelle modalità indicato entro la mezzanotte del 14 maggio pena la decadenza della decisione precedentemente presa. Stando alle indiscrezioni riportate da Repubblica e Calcio Finanza, la stessa Sky avrebbe fornito alla Lega rassicurazioni in tal senso.
Leggi anche
In base a quanto previsto dal bando, Sky trasmetterà le seguenti partite per ogni turno di campionato:
Rispetto all’attuale ripartizione delle partite tra Sky e Dazn in vigore fino al termine del campionato ricordiamo che ci sarà un’importante differenza. Mentre al momento, i due broadcast trasmettono in esclusiva rispettivamente 7 e 3 partite per ogni giornata, dal prossimo campionato, Dazn offrirà la possibilità di vedere tutti i 10 match previsti in ogni turno. Quella di Sky è dunque una co-esclusiva che comunque permette alla pay tv di continuare a trasmettere, seppur in maniera ridimensionata, il principale prodotto della propria offerta per gli abbonati che mai è mancato dall’avvento della pay tv nel 2003.