Stefano Pioli torna a parlare oggi in conferenza stampa, in vista della sfida di domani sera nel turno infrasettimanale a Torino.
Dopo la grande vittoria di domenica sera sul campo della Juventus, il Milan è a caccia di conferme e di punti che possano blindare la propria qualificazione in Champions League. Per farlo i rossoneri non dovranno fallire l’appuntamento di domani.
Altra trasferta piemontese, stavolta sul campo del Torino che ha bisogno di punti a sua volta. La squadra di Nicola vuole salvarsi in anticipo rispetto al finale di stagione e darà battaglia nel match del 36° turno di Serie A.
Oggi, come di consueto, Stefano Pioli risponderà alle domande dei cronisti nella conferenza stampa della vigilia. Appuntamento nella sala di Milanello a partire dalle ore 11:30. Seguite il LIVE con noi!
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Si parte sull’euforia di Juve-Milan: “Una delle nostre qualità è sempre stato l’equilibrio. Non ci siamo demoralizzati dopo una sconfitta contro la Lazio non abbiamo neanche gioito troppo dopo la Juve. La partita di domani è importantissima, l’avversario sarà tosto, noi abbiamo bisogno di punti”.
Le ultime su Ibrahimovic: “L’unica nota stonata è il suo infortunio. Una lieve distorsione al ginocchio, non sarà disponibile domani e domenica. Vediamo come saranno gli sviluppi la settimana prossima”.
Punterà ancora su Brahim Diaz? “Ha determinate caratteristiche, se dovessi scegliere certe posizioni in campo sicuramente lui e Calhanoglu sono i più adatti. La partita di domani sarà completamente diversa, il Toro gioca con atteggiamenti diversi. Dipende dalle scelte”.
Il futuro di Donnarumma: “Gigio è un professionista. Attaccatissimo al nostro momento, ma come tutti noi è concentrato su Torino-Milan, Milan-Cagliari e Atalanta-Milan. Il 24 maggio si tireranno le somme, anche sulle scelte future. Fino ad allora nessuno parlerà del proprio destino”.
L’importanza di Donnarumma e Ibra: “Si vince e si perde sempre di squadra. Poi se le motivazioni e le qualità dei singoli aumentano allora aumenta lo spessore di squadra. In questo momento non c’è un solo giocatore che determina la stagione, c’è un collettivo che lavora con positività”.
L’ingresso positivo di Rebic a Torino: “La reazione giusta di un calciatore importante e attaccato al suo lavoro. Ante è un titolare del Milan, lui lo sa, ma preparo la partita in base a ciò che può servirci di più. Tutti coloro che partono dalla panchina devono essere incazzati, è giusto così. Tutti vorrebbero giocare, ho sempre detto a loro che se non mi salutano o ce l’hanno con me va bene, l’importante è che si facciano trovare pronti. Rebic non era contento, così come Leao o gli altri in panchina. Ma mi prendo certe responsabilità”.
La tenuta della fase difensiva: “Le scelte che abbiamo fatto contro la Juve erano indirizzate alla fase difensiva. Non mi era piaciuta con il Benevento, avevamo concesso troppo. Abbiamo messo in campo una squadra organizzata, con linee più vicine. Quando sei determinato il lavoro dei difensori è più facile. Oggi c’è allenamento dopo pranzo, ieri Kjaer sembrava recuperato ma valuterò tutte le situazioni individuali”.
Euforia esagerata dopo la Juve? “Non sono preoccupato, dipende poi dall’atteggiamento. La Juve nel primo tempo ci ha aspettato, non so come lavorerà il Torino. Noi giocheremo con la stessa attenzione, senza dare punti di riferimento alla difesa avversaria. Dobbiamo proseguire con la stessa determinazione”.
Sulle qualità dell’attacco senza Ibra: “Dipende dalle caratteristiche, se giocherà Rebic per esempio dovremo metterlo in grado di giocare bene. Serve la profondità, siamo stati bravi contro la Juve quando loro si sono allungati. Gli avversari ti lasciano sempre qualcosa, noi dobbiamo essere pronti e attenti. Il Milan è maturo, l’altra sera abbiam fatto le scelte giuste al momento giusto”.
Più entusiasmo per la Champions che per il 1° posto? “C’è gratificazione, abbiamo vinto contro un avversario contro cui il Milan ha sempre avuto difficoltà. Sono vittorie che ti danno consapevolezza, fiducia, è giusto gioire. Non abbiamo ancora concluso niente, potremo esultare solo quando raggiungeremo la Champions. Mancano 9 punti, è il momento di continuare con questa voglia, sapere che mentalmente dobbiamo essere forti”.
I miglioramenti di Pioli allenatore: “Io provo tutti i giorni a migliorare, a crescere. Ho la passione che non mi permette di fermarmi, di guardarmi alle spalle. Sono curioso, voglio crescere in tutte le dinamiche del mio lavoro. Il processo non è finito, poi tutte le esperienze mi sono servite per migliorare ed essere più consapevole. Dentro mi sento giovane, con voglia di crescere”.
Quanto fa arrabbiare quando si sente Pioli out? “Qui a Milanello non l’ho mai sentito, resto positivo nei rapporti con l’area tecnica. Continuerò così fino a quando avrò possibilità”.
Sulle scelte per non accontentare tutti: “Serve lavorare bene, conoscere gli avversari, sentire il momento. Anche un po’ di fortuna. Cito Mandela: quando avrò paura di rischiare non potrò essere un leader”.
Con il Torino decisive più le fasce: “Sono sempre importanti, ma conta occupare bene il campo, con ampiezza e profondità. Serve un ventaglio di possibilità e va scelto quello giusto”.
Il rigore di Kessie: “Un momento chiave, ma anche il gol di Brahim a fine primo tempo. La reazione dopo il rigore sbagliato è stata forte, non è successo nulla e abbiamo continuato a giocare. Un’ottima risposta”.
Dalot al posto di Saelemaekers? “E’ una possibilità, è un esterno di spinta che gioca più basso. Ma è una possibilità, vedremo”.