Non solo sul campo: la sfida Juventus-Milan si consuma anche a livello societario. Agnelli non è contento del comportamento di Singer.
Stasera si prospetta una battaglia all’ultimo colpo, in quella che sarà la partita determinante per la stagione di Juventus-Milan. Le due squadre non si risparmieranno all’Allianz Stadium, visto che in ballo c’è il futuro e le ambizioni di entrambe.
Ma anche fuori dal campo scattano scintille e polemiche. In questo caso a livello societario, per questioni in realtà ben poco attinenti al match odierno. Come riportato da Cm.com, la dirigenza della Juve sarebbe piuttosto adirata per il comportamento dei pari grado milanisti.
Il motivo scatenante riguarda l’argomento più scottante e discusso dell’ultimo mese: la nascita e la realizzazione della Superlega. Sia la Juventus che il Milan erano tra i dodici club fondatori di questa lega separatista, che poteva spaccare il calcio internazionale ma che alla fine è esplosa come una bolla di sapone.
Leggi anche:
Agnelli contro la famiglia Singer: non è piaciuto il dietrofront in Superlega
Scintille che nascono dalla decisione recente del Milan. Ovvero quella di uscire ufficialmente dal novero dei club presenti in Superlega. I rossoneri erano tra le ultime squadre ancora rimaste ancorate al progetto, ma l’ultimatum della UEFA ha fatto cambiare idea.
La famiglia Singer ha preferito defilarsi per evitare ripercussioni a livello sportivo ed economico, oppure battaglie legali infinite. Il Milan così si è unito a Inter, Atletico ed ai club inglesi scegliendo di patteggiare con la UEFA e fare pubblicamente dietrofront.
Una mossa che Andrea Agnelli, tra i principali fautori dell’ipotesi Superlega, non ha preso affatto bene. L’addio del Milan lascia praticamente soltanto tre club legate al progetto: la Juventus, il Real Madrid ed il Barcellona, le quali non si faranno persuadere così facilmente.
Inoltre pare che con quattro squadre ufficialmente ancora al proprio interno, la Superlega poteva ancora essere un progetto concreto a livello strutturale. Situazione impossibile solo con tre partecipanti dopo il ripensamento dei rossoneri.
Per questo motivo la società Juve è adirata con il Milan. Una possibile pace in prospettiva futura è stata dunque minata dalla scelta di Elliott Management di abbandonare la Superlega. L’uscita di scena di Paolo Scaroni dal consiglio di lega è un altro indizio della spaccatura.