Shevchenko indica un attaccante che un po’ gli somiglia nella Serie A di oggi. Si tratta di Belotti, bomber nel mirino anche del Milan per il prossimo mercato estivo.
In questi giorni si è parlato molto di Andriy Shevchenko perché è uscito un suo libro intitolato “Forza gentile”, scritto con la collaborazione del giornalista Alessandro Alciato. Un’opera nella quale l’ex attaccante racconta tanti aneddoti della sua carriera.
Tanti anni li ha trascorsi al Milan, dove ha vinto praticamente tutto e ha fatto parte di un gruppo fantastico. È il secondo miglior marcatore della storia rossonera e ha lasciato meravigliosi ricordi ai tifosi. In questi giorni è piacevole leggere e sentire delle sue dichiarazioni sull’avventura milanista, ormai lontana nel tempo.
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Shevchenko “elogia” Belotti
Ieri sera Shevchenko è stato protagonista di una bella intervista su Sky Sport. A porgli delle domande c’erano anche due ex compagni di squadra come Alessandro Costacurta e Massimo Ambrosini.
Tra le cose che gli sono state chieste, anche chi potesse essere in qualche modo assomigliargli e ha indicato un nome: “In Italia mi somiglia un po’ Belotti“.
Proprio Andrea Belotti è tra i centravanti che in queste settimane vengono accostati al Milan, che nel prossimo calciomercato estivo dovrà prendere un vice di Zlatan Ibrahimovic. Operazione non semplice. Anche se il suo contratto scade a giugno 2022, il Torino proverà a incassare 30-35 milioni di euro. Attenzione alla concorrenza. In Serie A sembra esserci la Roma del futuro allenatore José Mourinho sulle tracce del Gallo.
In passato Belotti ha dichiarato di essere stato un tifoso del Milan e di ammirare molto Shevchenko. Certamente per lui sarebbe un sogno vestire la maglia rossonera, però devono verificarsi delle condizioni affinché la trattativa si possa concretizzare.
Il capitano del Torino pare comunque destinato a lasciare la maglia granata. Nonostante il legame forte con il club e con i tifosi, ha voglia di mettersi alla prova in una squadra con obiettivi più importanti della salvezza. Punta a giocare nelle competizioni europee e con l’attuale squadra è complicato che ciò avvenga. Va verso i 28 anni ed è normale che a questo punto della carriera faccia tali ragionamenti. Non è solo una questione economica.