Le parole di Carlo Ancelotti, ex tecnico del Milan, riguardo alla Superlega ed al finale di stagione anche in Italia.
Il vecchio cuore milanista Carlo Ancelotti è tornato a parlare del calcio italiano. Lo storico e vincente tecnico ex Milan è stato intervistato dal quotidiano Corriere dello Sport nell’edizione odierna.
Interessante il parere di un allenatore così importante sulla Superlega, il tanto discusso torneo che stava per spaccare il calcio europeo: “Giusto parlare del calcio come business, come macchina economica perché sposta circa 25 miliardi di euro. Non mi sta bene, però, quando il business uccide il merito sportivo. Sono contro la Superlega proprio per questo. Ci vuole un’abilità particolare per coniugare business e merito e il calcio questa capacità deve possederla, altrimenti non ci siamo. Il merito riservato solo a cinque squadre non è merito”.
Ancelotti è scettico sul rischio esclusione dalle coppe per Milan e Juventus: “Non credo la UEFA possa fare una cosa del genere. Escludere dalle coppe questi club vorrebbe dire penalizzare anche dirigenti, calciatori e tifosi. Ovvero persone che si sono opposte fermamente alla Superlega. I tifosi ed i calciatori non c’entrano: perché punirli? Sarebbe una perdita anche per le TV che hanno già investito per una Champions League a ranghi completi”.
Sul ritorno di Mourinho in Italia: “Non me l’aspettavo, nessuno se l’aspettava… Mou porterà entusiasmo, conoscenze, personalità. È un grande allenatore. Ho un bellissimo rapporto con lui, è un amico, e da tanti anni. Mi ha subito ringraziato per il messaggio che gli ho inviato. Poi va ad allenare la mia Roma, una squadra a cui tengo molto. Mou bollito? Macché. A Manchester non aveva fatto male, aveva vinto l’Europa League ed era entrato agevolmente in Champions… La Premier non è un campionato come gli altri”.