Il dottor Giorgio Galanti è stato condannato in primo grado per omicidio colposo nel caso inerente la morte di Davide Astori, che probabilmente avrebbe potuto essere salvato.
Importante novità per quanto riguarda il caso della morte di Davide Astori, ex calciatore morto nel marzo del 2018 mentre si trovava a Udine con la Fiorentina per una partita di campionato.
Dopo tre anni indagini, il dottor Giorgio Galanti è stato condannato in primo grado (processo con rito abbreviato) dal Tribunale di Firenze a un anno di reclusione – pena sospesa – per omicidio colposo. Si tratta di colui che era stato consulente sportivo della squadra viola.
Il Corriere della Sera spiega che la Procura di Firenze ritiene che Astori sia morto per la mancata diagnosi di una patologia, la cardiomiopatia aritmogena ventricolare: la stessa che uccise Piermario Morosini, ex giocatore del Livorno.
Galanti è specialista in Cardiologia, Malattie Cardiovascolari e Medicina dello Sport a Firenze ma avrebbe rilasciato ad Astori un certificato di idoneità nonostante fossero emerse nelle prove di sforzo «aritmie cardiache che avrebbero dovuto indurre i medici a effettuare accertamenti diagnostici più approfonditi al fine di escludere una cardiopatia organica o una sindrome aritmogena».
Se la patologia fosse stata diagnosticata in tempo, Astori poteva essere salvato e avrebbe potuto essere ancora vivo. La difesa nega ogni addebito al dottor Galanti, mostrando tramite le perizie di alcuni periti che il suo comportamento è stato corretto nel trattare la situazione dell’ex calciatore.
Il medico sportivo è stato condannato anche al pagamento di una provvisionale per il risarcimento danni per un totale di 1 milione e 90 mila euro: 250 mila a favore della compagna Francesca Fioretti, 240 mila per la figlia Vittoria e 600 mila per i genitori di Astori e i fratelli. Entro 90 giorni verranno ufficializzate le motivazioni della sentenza.
Il legale Sigfrido Fenyes, che assiste Galanti, ha già annunciato che si rivolgeranno al giudice d’appello.