Milan, la qualificazione in Champions è sempre più in pericolo. Tra errori, mancanza di brillantezza e assenze, due episodi contestati in altrettanti scontri diretti possono costare davvero parecchio ai rossoneri
Sembrano un lontano ricordo eppure a risentirle adesso le battute e gli sfottò sui tanti rigori al Milan fanno davvero riflettere se pensiamo che, in due dei match decisivi del girone di ritorno, due episodi arbitrali più che dubbi potrebbero davvero costare carissimo nella rincorsa alla qualificazione Champions dei rossoneri.
Precisiamo, nessun alibi o giustificazione di sorta. Se il Milan dalla vetta della classifica di inizio febbraio si ritrova ora al quinto posto e con un finale di stagione in salita per il calendario, la causa va ricercata nell’indubbio calo di rendimento di una squadra che sembra aver smarrito totalmente la brillantezza e, soprattutto, le certezze di inizio annata tra ricorrenti emergenze infortuni e stato di forma decisamente in calo di alcuni dei suoi uomini migliori.
Consideriamo, al contempo, anche qualche episodio “favorevole” ai rossoneri come ad esempio quelli di Firenze (spinta di Ibra a Pezzella e contatto dubbio tra Ribery o Diaz in area) o contro la Roma con il contatto Hernandez-Mkhytarian di dubbia interpretazione. Eppure, quanto accaduto ai rossoneri contro Napoli e Lazio resta quasi un mistero soprattutto perché rispetto agli episodi citati, nelle due sfide perse con le rivali dirette di Champions, i due arbitri Pasqua e Orsato sono ricorsi all’on field review, rivedendo immagini che, alla moviola, lasciano davvero pochi margini di giudizio.
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Milan, Var protagonista contro Napoli e Lazio
Cominciamo da Milan-Napoli. Nei minuti finali del match con il Milan sotto 0-1 per il gol di Politano, c’è un evidente contatto in area partenopeo tra Hernandez e Bakayoko con l’ex centrocampista rossonero che tocca il polpaccio dell’avversario in corsa. Contatto dubbio, lieve ma netto con Theo che cade in area e commette una successiva ingenuità con un possibile fallo da rosso su Osimhen.
Pasqua non concede il penalty ma viene richiamato all’on field review confermando la decisione precedente. Giudizi contrastanti ma il rigore, specie al rallentatore, sembra esserci. Non sappiamo, ovviamente, come sarebbe andata a finire con il penalty ma in caso di parità il Milan avrebbe conservato i 9 punti d vantaggio sugli uomini di Gattuso.
Ci sono davvero pochi dubbi, invece, sul fallo di Leiva su Calhanoglu dal quale parte l’azione del secondo gol segnato di Correa. Netto il fallo del centrocampista laziale che atterra il rivale nei pressi dell’area di rigore. Orsato lascia correre e la Lazio raddoppia. Irremovibile il direttore di gara di Schio che, richiamato all’on field review, rivede l’immagine in un attimo e fa riprendere il gioco. Giudizi pressoché unanimi sull’episodio con Corriere dello Sport e Gazzetta che hanno stigmatizzato il comportamento dell’arbitro. Emblematico anche il giudizio di Beppe Bergomi in diretta su Sky: “Ora dovrebbe spiegarci cosa ha visto“. Il 2-0 è una mazzata per il Milan, colpito e affondato a inizio ripresa dopo un finale di primo tempo promettente.
Due episodi dunque, specie il primo per la dinamica del risultato, che hanno indubbiamente condizionato l’esito di due sfide dirette, fondamentali per un obiettivo ora davvero difficile da raggiungere.