Il capitolo Superlega non è ancora chiuso. Florentino Perez ritiene il progetto ancora vivo e si vocifera di possibili penali pesanti.
Il progetto della Superlega non è ancora completamente naufragato, almeno stando alle parole di Florentino Perez. Sicuramente è in sospeso, però la vicenda non è chiusa.
Il presidente del Real Madrid, dopo i comunicati dei vari club sulla rinuncia alla nuova competizione, ha dichiarato che in realtà sono ancora tutti dentro. La telenovela non è terminata e possono esserci delle conseguenze per chi aveva inizialmente sposato il progetto ma poi si è tirato indietro.
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Secondo quanto rivelato da Vozpopuli.com, nessuno dei club ha veramente abbandonato la Superlega. Il motivo? La sanzione da 300 milioni di euro che ciascuno dovrebbe pagare per l’uscita dalla competizione. È stato stipulato un contratto vincolante da parte delle società fondatrici.
La cifra da 300 milioni è legata al prestito da 3,2 miliardi che la banca d’affari americana JP Morgan, vicina a Perez, avrebbe concesso per avviare la Super League. Soldi che sarebbero finiti nelle casse dei club. Chi lascia deve risarcire una somma equivalente alla parte che avrebbe ricevuto (e che comunque sarebbe stata restituita con gli interessi).
Il portale Vozpopuli.com spiega che fonti vicine al progetto hanno affermato che la Superlega resta in vita finché i club non pagano la penale. Le stesse rivelano che la UEFA starebbe lavorando per trovare una soluzione per compensare le società che hanno deciso di abbandonare la nuova competizione.
Perez stesso aveva dichiarato che il contratto firmato dai dodici club fondatori era vincolante, quindi uscirne non è semplice. Vedremo se ci saranno effettivamente delle conseguenze economiche per i dieci che hanno annunciato tramite comunicati la propria rinuncia.