Intervistato da Cadena Ser in questi minuti, Florentino Perez ha parlato del progetto Super League. E, fra le altre cose, ha rivelato che il Milan e la Juventus non hanno lasciato la Super League: “Il progetto è in stand-by, Milan e Juve non hanno lasciato“.
Sono stati due giorni molto complicati per il presidente del Real Madrid. Lunedì sera, a El Chiringuito, era apparso molto felice di raccontare questo ambizioso progetto. Adesso, invece, dopo tutto quello che è successo, è provato. Ma lui non molla, ed è convinto che la Super League non è morta: “No, non lo è. Dicono che la Juve se ne è andata, ma non è così. Anche il Milan, non è uscito. Le inglesi sono ancora dentro, come il Barcellona. Siamo tutti dentro, anche perché per uscire bisogna pagare una penale e finora nessuno ha tirato fuori i soldi. Abbiamo deciso di prenderci una pasa per spiegare il progetto. Ci stiamo lavorando da tre anni, forse lo abbiamo illustrato male. Non ho mai visto così tanta aggressività in vita mia“.
Florentino si è concentrato anche sulle squadre inglesi, le prime a mettere da parte il progetto: “Tra noi 12 c’è sempre stata una società inglese meno convinta, evidentemente ha contagiato tutti gli altri. Lì ci sono persone avanti con gli anni che si sono spaventate. Ci sono tanti americani, hanno tanti interessi e nessuno si aspettava una reazione così aggressiva. Si sono preoccupato. C’è un accordo vincolante fra noi, ma per adesso abbiamo preferito farci da parte“.
Il numero uno del Real Madrid si sofferma nuovamente sul contratto vincolante firmate: “Abbiamo un accordo e chi è dentro non può uscire. Tratterremo tutti quanti. Non possiamo intraprendere azioni legali, ma ribadisco: c’è un accordo vincolante. Non vogliamo un campionato chiuso, può entrarci chiunque. Meritocrazia? Le 15 squadre sono quelle che hanno vinto di più negli ultimi 15-20 anni. Una basse fissa deve esserci, poi gli altri club possono entrarci per meriti sportivi. Non vogliamo uccidere i campionati, ma i giovani non guardano più il calcio: dobbiamo trovare il modo per evitare che al posto di una partita vadano a giocare alla Playstation. Dicono che vogliamo uccidere il calcio, ma in realtà noi vogliamo salvarlo. Non arriveremo al 2024 se non entreranno più soldi”.