Le parole dei due massimi esponenti delle istituzioni calcistiche in Europa e nel mondo riguardo alla creazione della SuperLega.
Stamattina va in scena nella sede di Montreux un’importante appuntamento per il futuro del calcio europeo ed internazionale. La UEFA ha organizzato una sorta di congresso d’emergenza per discutere di quello che accadrà d’ora in avanti a livello calcistico.
Tutto per valutare la creazione parallela della SuperLega, il maxi-torneo che prevede la partecipazione di 20 club d’élite in Europa. Al momento sono dodici le sicure adesioni, da parte dei cosiddetti ‘club fondatori’, tra i quali spiccano anche Milan, Inter e Juventus.
Al congresso odierno ha preso la parola il presidente UEFA Aleksander Ceferin, consideratosi subito parte lesa dopo la costituzione della suddetta lega: “Il calcio sta riemergendo dalla crisi iniziata per la pandemia da più di un anno. L’organizzazione dell’Europeo lo dimostrerà, sarà un grande passo per risollevarci. I club che si considerano al top oggi una volta magari non lo erano e non lo saranno in futuro. Il calcio è dinamico, questo è il bello”.
Sul futuro del Fair Play Finanziario: “Ho letto da molte parti che verrà abolito. Sarò chiaro: non è così, il FFP resterà ma lo vogliamo adattare rispetto ai tempi che stiamo vivendo, subirà inevitabilmente delle modifiche. Alcune società si considerano intoccabili da questo punto di vista, ma non è così. Se hanno assunto prestigio e ricchezza parte del merito va data alla UEFA”.
La conclusione del discorso di Ceferin è chiara: “Noi abbiamo un piano, approvato da tutti voi presenti, per uscire dalla crisi e migliorare il nostro calcio. Mentre un gruppo di persone egoiste stanno uccidendo la bellezza del gioco e della competizione”.
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Partecipe al congresso odierno anche Gianni Infantino, ovvero il numero uno della FIFA. Posizione molto dura quella del presidente del calcio mondiale riguardo alla separazione proposta dai 12 club fondatori della SuperLega europea.
“Alla FIFA non possiamo che disapprovare con forza la creazione di una Super League – ha detto Infantino – Sembra un torneo chiuso, che si allontana dalle istituzioni attuali, dai campionati, dalle federazioni, dalla UEFA e dalla FIFA”.
Ed ancora: “C’è molto da riflettere. Le società che vogliono fare questo passo butterebbero via tutto per un guadagno immediato. Devono prendersi le proprie responsabilità. Una volta presa la decisione c’è da seguire ognuno la propria strada. O sei dentro o sei fuori, non c’è via di mezzo, non puoi restare per metà dentro le istituzioni e per metà fuori”.