Spuntano i dati sui bilanci e sulle perdite economiche dei 12 club europei che parteciperanno, da fondatori, alla Superlega europea.
Una delle maggiori critiche mosse dagli scettici del calcio internazionale alla Superlega riguarda i bilanci dei club fondatori. La cosiddetta élite d’Europa sarebbe composta da società che hanno seri problemi finanziari nello spulciare le loro carte.
Le dodici squadre che ne faranno certamente parte vantano sicuramente fatturati di altissimo livello ed un seguito mondiale, tra tifosi e partnership, invidiabile. Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia: si tratta dei club maggiormente indebitati nel calcio odierno.
Basti pensare che tra le squadre della Superlega vi sono Chelsea e Tottenham, ovvero le società che vantano la più alta massa debitoria nel mondo del calcio. Il club guidato da Roman Abramovich conta ben 1 miliardo e 510 milioni di euro di debiti. Gli Spurs invece si fermano a 1 miliardo e 280 milioni.
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Polemiche dunque fondate se si guardano i numeri in negativo di quasi tutte le 12 società chiamate in causa per formare la Superlega. La Gazzetta dello Sport ha svelato che anche top club come Barcellona, Real Madrid o la stessa Inter sono a rischio per i loro debiti enormi.
Non è un caso però che Florentino Perez ed Andrea Agnelli, tra i maggiori esponenti della Superlega, abbiano ipotizzato una struttura che aumentasse i ricavi fissi e variabili delle squadre partecipanti. Proprio per ovviare ai monte-ingaggi esagerati ed alle perdite dovute alla pandemia Covid.
Ma vi sono due eccezioni. Il Milan e l’Arsenal appaiono i club più virtuosi e meno indebitati nella rosa delle dodici società fondatrici. Numeri tutto sommato accettabili per il club rossonero, che conta 151,8 milioni di debiti nell’anno sportivo in corso. Meglio i Gunners con solo 125,4 milioni.
Un’inezia se si pensa alla massa debitoria dei club inglesi che (Manchester City a parte) raggiungono numeri da spavento. Impossibile non pensare che parte del merito sia di Ivan Gazidis: l’amministratore delegato del Milan sta lavorando sotto traccia su sponsor e crescita del brand a livello internazionale. I primi frutti cominciano a vedersi, così come quelli ottenuti ai tempi dell’Arsenal.