In merito all’espulsione di Ibrahimovic in Parma-Milan, e alla possibile entità della squalifica ha parlato Cantamessa, avvocato del Milan
L’espulsione diretta a Zlatan Ibrahimovic per mano di Maresca, in Parma-Milan, ha sollevato un gran polverone. Ancora oggi, si sta ad analizzare l’episodio e ad interpretare le parole che lo svedese ha pronunciato nei confronti dell’arbitro campano.
La certezza sembra essere una soltanto: Ibra non ha rivolto alcuna offesa o ingiuria a Maresca, e per questo il cartellino rosso è sembrato davvero esagerato. Nella giornata di domani, il Giudice Sportivo dovrà decidere quale punizione spetta a Zlatan: se una o due, o più giornate di squalifica. Molto dipenderà dal referto dell’arbitro Maresca.
È certo che il Milan, come club, ha avvertito l’espulsione come una grande ingiustizia e saprà come agire di conseguenza alla decisione del Giudice. A tal proposito si è esposto l’avvocato del club rossonero, Leandro Cantamessa.
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Leandro Cantamessa, legale del Milan, ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss, sull’episodio riguardante il rosso diretto a Zlatan Ibrahimovic. Le sue parole:
“Io e mio figlio rappresenteremo Ibrahimovic in un percorso legale ancora indefinito perchè siamo in attesa della sentenza del Giudice Sportivo di domani. Faremo certamente ricorso nel caso in cui le giornate di squalifica siano addirittura due. Molto dipende da ciò che Maresca ha scritto nel referto. Se l’arbitro ha dei dubbi su quello che ha sentito – e a quanto pare non ha frainteso le parole di Zlatan – allora lo scriverà e la questione potrebbe avere un risvolto inatteso. Se dovesse ammettere di aver sbagliato, Ibra potrà giocare la prossima partita pur essendo stato espulso. In caso contrario potrebbero dargli una giornata, o anche due, ma questo sarebbe profondamente ingiusto. Ad ogni modo, gli strumenti della giustizia sportiva non consentono di impugnare una squalifica di una sola giornata. In quel caso bisognerebbe fare un ricorso d’urgenza. Ho ascoltato i sonori del match: sono frasi assolutamente innocenti, non c’è neanche una particolare vena polemica. Non so cosa l’arbitro ritenga di aver udito, ma so che non ci sono insulti”.