Dal rendimento dei rossoneri, al calciomercato, ai riscatti e rinnovi: la bella e dettagliata intervista di MilanLive ad Alessandro Jacobone
Fondatore della grande community Milanisti Non Evoluti, Alessandro Jacobone è un giornalista che di Milan se ne intende alla grande. Ne parla in maniera dettagliata e lucida quando fa l’opinionista per SportItalia, ma anche quando conduce la trasmissione online Replay. Il Milan è sempre all’ordine del giorno, rappresentando tante chiavi di lettura che Alessandro interpreta con passione e tanta competenza.
“Guardando con un visione d’insieme, credo che la stagione del Milan vada letta a partire dal finale di quella scorsa. Abbiamo avuto la sfortuna di giocare 11 mesi senza mai fermarci, ottenendo tanto, ma tutto diviso in due stagioni. Quindi questo non ci ha portato a vincere qualcosa, nessun trofeo. Un vero peccato, perchè adesso potrebbe rimanerci l’amaro in bocca.”
Comincia così la nostra intervista ad Alessandro Jacobone, con la sua accurata analisi del generale rendimento del Milan a partire dal 2020. “Molti stavano già pregustando il sapore dello scudetto, ma ritornando sulla terra è giusto ricordare che quello del Milan è un percorso di crescita che ha subito una netta accelerazione in questi mesi. Sono state gettate delle basi importantissime per il futuro – ha continuato Alessandro – il gioco, la qualità dei tanti giovani, quella coesione societaria che da tanto mancava, sono tutti elementi che sicuramente raccogliamo da questi mesi e da questa stagione. Ma certo è che il Milan deve andare in Champions League. Inutile dire che se non si qualifica non è una dramma. I rossoneri hanno l’obbligo di terminare la stagione tra le prime quattro, per crescere e aumentare il tasso tecnico. E servono ricavi importanti per far sì che questo avvenga”.
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Con Alessandro Jacobone abbiamo voluto affrontare i temi più caldi che in questo periodo stanno tenendo banco nell’ambiente rossonero. Dalle possibilità di riscattare i giocatori in prestito al Milan, sino ai fatidici rinnovi che tardano ad arrivare. E per concludere non poteva mancare un pò di calciomercato, il tema che più fa sognare, ma anche disperare, i tanti tifosi milanisti.
Parlando dei giocatori in prestito, chi meriterebbe il riscatto? Tomori sembra essere quello più apprezzato!
”Tomori è un giocatore che io non conoscevo, ma essendo stato scoutato da professionisti come Massara, Moncada ed Amstad, e con la supervisione di Maldini, non poteva che rivelarsi un grande acquisto. È un giocatore diverso, esplosivo, europeo…potrebbe essere il giocatore complementare per la difesa del Milan dei prossimi anni. Bisogna anche capire la volontà del giocatore, che continua ad essere molto diplomatico. Potrebbe essere tentato dalla Premier League: uno, o forse il campionato più prestigioso d’Europa. Riguardo agli altri giocatori in prestito è facile fare una classifica – ha continuato Jacobone – quello con meno possibilità di permanenza credo sia Dalot. Non ha convinto.
Meite dopo un inizio non convincente, ha tirato fuori qualcosa di buono. È un giocatore che potrebbe stare all’interno del progetto Milan, anche se 8 milioni non sono pochissimi. Poi c’è Brahim Diaz, che piace a sprazzi. Me per me ha molta qualità, è ambidestro, e la sua statura conta davvero poco. Pensiamo a Messi! Ma in questo ci sono da valutare le intenzioni del Real Madrid. Chissà che un altro anno di prestito al Milan non sia la cosa più adatta per entrambi!”
Mario Mandzukic, un pò l’incognita del mercato di gennaio, va aspettato o a fine stagione bisogna puntare su un altro attaccante?
”Ero felice del suo arrivo, è chiaro che è stato per molto tempo fuori dai giochi, prima di quello ha giocato in un campionato non competitivo, in più i suoi muscoli probabilmente si erano abituati a dei ritmi che non sono quelli del campionato di Serie A. Non è stato aiutato dal periodo di difficoltà del Milan quando lui è arrivato. Mancano pochissime partite, lui dovrebbe recuperare la prossima e dimostrare da subito di meritare un prolungamento. Ma io credo che il Milan debba guardare al futuro e credo che la stagione prossima sia quella ideale per far arrivare un attaccante da affiancare ad Ibra, così che lui possa dargli le istruzioni per l’uso della maglia rossonera”.
Quali sono i profili di attaccanti sui quali si potrebbe puntare?
”Io credo che Andrea Belotti sia il profilo più adatto al Milan in questo particolare momento. Il Torino rischia di retrocedere – cosa che mi auguro non accada – il suo contratto è in scadenza, e la particolare situazione economica fa sì che Andrea possa essere ceduto ad un buon prezzo. E chissà che non si possa tentare un pacchetto conveniente inserendo il riscatto di Meite dal Torino. Andrea è un attaccante che conosce bene il campionato italiano, ed è molto forte. Questa è una delle carte che sicuramente mi giocherei”.
Perchè i rinnovi di Calhanoglu e Donnarumma tardano ad arrivare? Sono adeguate le pretese dei procuratori in un periodo come quello che il calcio sta vivendo?
“Ci aspetta che si capisca che se a 22 anni prendi 8-9 milioni di euro, non puoi avere un contratto di uno o due anni, come la strada che sembra stia prendendo il rinnovo di Donnarumma. E soprattutto non si può avere nello stesso contratto una clausola rescissoria di 30-40 milioni. Purtroppo, i procuratori cercano di portare acqua al proprio mulino e a quello dei giocatori, e ciò va a collidere con i bilanci che questo calcio impone. Invoco le istituzioni a dare una regolamentazione seria a questo aspetto. Io proporrei un cartello tra i club più grandi d’Europa: società come Real, Bayern, Milan, Barcellona, Juventus, Inter… in modo tale che queste facessero affari soltanto con procuratori che non hanno certe pretese. Questo escluderebbe di conseguenza che i calciatori vadano a scegliere un certo tipo di agenti”.
Quali sono i reparti della squadra che il Milan dovrebbe rinforzare?
”Sicuramente al Milan serve un esterno alto a destra che sostituisca Castillejo e che quindi aumenti la qualità, il numero di realizzazioni e l’aggressività verso la porta avversaria. La pista Thauvin si è raffreddata, e Orsolini è si di qualità, ma qui c’è bisogno di contestualizzare. Il Milan ha bisogno di un giocatore che faccia paura in avanti. Poi manca un vice Theo Hernandez, perchè questo ragazzo non può giocare 40 partite sempre allo stesso modo e allo stesso ritmo. Serve un giocatore affidabile, che sia in grado di sostituirlo quando lui non è al top. Se rimane Brahim Diaz, siamo a posto sulla trequarti, altrimenti servirebbe anche un vice Calhanoglu, ad esempio un giocatore alla Papu Gomez, con un pò d’esperienza, e che è in ritorno in Italia perchè al Siviglia non si trova bene”.
Alessio Romagnoli merita ancora il posto da titolare al Milan o è giusto che venga ceduto? Quanta verità c’è nelle voci di mercato che lo vedono all’Atletico Madrid e al Barcellona?
”Io credo che Romagnoli non è un fenomeno ma non è neanche quel mezzo giocatore come molti lo dipingono quando non regala le migliori prestazioni. È chiaro che se parliamo di rinnovo tutto ha un prezzo. Se le richieste sono davvero quei 5-6 milioni d’ingaggio, è chiaro che in questo momento io non investirei quei soldi per Alessio. Ma non è un fattore legato a lui, soltanto credo che le società debbano spendere tanto solo se ne vale la pena. Io mi aspetto qualcosa di più da chi tiene la fascia di capitano sul braccio. L’Atletico Madrid lo segue da almeno tre stagioni, ma c’è anche l’opzione Juventus, con Chiellini e Bonucci vicini al fermarsi. Qualche bianconero potrebbe anche rientrare in orbita Milan e quindi crearsi uno scambio che includa Alessio Romagnoli. Raiola ha buoni contatti con la Juve”.