Rade Krunic e Simon Kjaer, nel match di oggi contro la Sampdoria, hanno timbrato la loro 50esima presenza in rossonero
Non la migliore delle occasioni per festeggiare questo primo traguardo. Ma oggi Simon Kjaer e Rade Krunic hanno collezionato la loro 50esima presenza con la maglia del Milan, nell’1-1 casalingo contro la Sampdoria.
Tirando le somme, da quando sono arrivati a Milano, i due giocatori hanno pian piano preso visibilità. Soprattutto il danese, difensore centrale, si è affermato come una delle pedine principali di Stefano Pioli. Arrivato nel 2020, attorno al suo acquisto aleggiavano parecchi dubbi e tante critiche. Prelevato dal Siviglia per soli 3,5 milioni di euro, aveva poco convinto nella stagione in prestito all’Atalanta.
Ma il 32enne, in punta di piedi e senza troppo scalpore, si è conquistato il posto da titolare al centro della difesa rossonera. Peccato per gli acciacchi fisici, che soprattutto in questa stagione lo hanno costretto a diversi stop. Ma ora il danese sembra esser tornato al meglio della forma, e come ribadito da lui stesso in più occasioni, il Milan sarebbe la squadra più adatta dove terminare la sua carriera di calciatore.
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Discorso nettamente diverso per Rade Krunic, che in queste 50 presenze in rossonero ha visto le sue prestazioni avere un andamento sin troppo altalenante. Sembrava vicino alla cessione nel mercato di gennaio, ma poi Maldini in accordo con Pioli, ha optato per tenerlo in rossonero e sfruttare la sua grande duttilità.
Lo abbiamo visto destreggiarsi in diversi ruoli, dalla mediana alla trequarti. Non sempre il bosniaco è riuscito a dare il meglio di sè, rivelandosi altre volte utile alla causa. È anche vero che il 27enne, acquistato dall’Empoli nel 2019, non vanta chissà quale esperienza di prestigio nel calcio.
Nella stagione all’Empoli, in Serie A, aveva fatto vedere grandi qualità, ma arrivando in un club più grande e ambizioso non è stato facile per lui imporsi con immediatezza. Chissà cosa riservi il futuro a Rade Krunic, se la permanenza in rossonero o nuovi orizzonti! Ma è certo che il bosniaco ha mostrato in questi due anni al Milan un forte attaccamento alla maglia e una gran voglia di aiutare la squadra quando chiamato in causa.