Spinosa avventura per tre calciatori della Juventus sorpresi in una festa oltre il coprifuoco e senza rispettare le norme Anti Covid.
I carabinieri di Torino ha scovato nella serata di ieri un festino e oltre il coprifuoco in una lussuosa villa della città della Mole. Una vicenda di per sé grave visto il clima di restrizioni che il mondo sta vivendo, ma che aggravato dalla notorietà di alcuni elementi all’interno dell’abitazione.
Il padrone della villa, infatti, è il centrocampista della Juventus Weston McKennie reo di aver organizzato una festa non autorizzato, priva di norme anti Covid e che ha disturbato il vicinato dell’esclusivo quartiere torinese. Nell’abitazione c’erano altre venti persone, tra cui anche due calciatori della Vecchia Signora.
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Mckennie, Dybala e Arthur fermati per una festa abusiva
L’incredibile vicenda è stata lanciata dal quotidiano La Stampa, e racconta come il calciatore statunitense della Juventus Weston McKennie abbia infranto diverse leggi anti contagio per l’emergenza Coronavirus.
I militari hanno ricevuto una segnalazione da un vicino del calciatore che ha sostenuto che nella villa del texano ci fosse una festa. I carabinieri hanno scorto diverse autovetture fuori dall’abitazione e hanno chiesto al titolare di aprire il cancello. L’americano, ostentando una barriera linguistica, ha inizialmente rifiutato di fare entrare le forze dell’ordine nel proprio domicilio.
Dopo diversi minuti, quasi un’ora, l’atleta juventino ha accettato di far entrare i militari nella propria abitazione. I carabinieri una volta entrati in casa hanno fermato e segnalato venti persone intente a festeggiare ben oltre il l’orario consentito e senza rispettare il distanziamento sociale. Inoltre i partecipanti hanno infranto anche le limitazioni legate al coprifuoco, visto che i militari hanno registrato l’infrazione alle ore 23.30.
Tra gli invitati al party c’erano altri due atleti della Juventus: Paulo Dybalo e Arthur Melo, i quali proprio come il compagno e tutti gli ospiti verranno sanzionati con una ammenda. Il texano inoltre rischia un’ulteriore provvedimento per resistenza a pubblico ufficiale che andrà ad aggiungersi a tutte le infrazioni legate alle misure anti contagio.