Manuel Rui Costa compie 49 anni. A 15 anni dall’addio al Milan, il fuoriclasse portoghese è sempre amatissimo dai tifosi rossoneri
Tanti auguri a O’Maestro classe, eleganza e genio. Con un messaggio sui propri canali social, il Milan ha omaggiato così Manuel Rui Costa nel giorno del suo 49esimo compleanno a conferma di un legame indissolubile con un campione che ha contribuito a scrivere pagine indelebili della storia rossonera a inizio millennio.
Pochi calciatori sono stati desiderati dai tifosi del Milan quanto Manuel Rui Costa. Era l’estate del 2001 quando, con la Fiorentina in crisi societaria, il fantasista portoghese lascia il club viola dopo 7 anni. Il Milan lo contende al Parma di Tanzi. All’epoca con Internet agli albori e di fatto inesistente, le notizie sulle trattative di mercato arrivavano sui quotidiani al mattino o sui TG sportivi di Rai e Mediaset a tardo pomeriggio.
Chi vi scrive ancora non ha dimenticato lo scoramento provato quando un flash di Televideo annunciava il passaggio di Rui al Parma. Erano giorni molti concitati. Con Rui Costa verso l’Emilia, Galliani corse subito ai ripari prendendo un certo Pirlo dall’Inter (reduce dal prestito alla Reggina), un acquisto accolto con delusione e scetticismo, sensazioni che l’attuale allenatore della Juve ha cambiato radicalmente negli anni futuri.
Fortunatamente il passaggio di Rui Costa al Parma non si è concretizzato. L’ex viola voleva fortemente il Milan ed è stato accontentato con gli 85 milioni pagati da Berlusconi alla Fiorentina. Il giorno della presentazione all’Hotel Gallia (con Pippo Inzaghi al suo fianco), i tifosi rossoneri gli tributarono un’accoglienza pazzesca.
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Rui Costa al Milan, statistiche e vittorie
Conclusa l’epopea di Weah e Boban, il Milan aveva finalmente un altro fuoriclasse. E che fuoriclasse. Ad allenarlo all’inizio della sua esperienza in rossonero colui che lo aveva guidato poco prima alla Fiorentina, il turco Fatih Terim.
L’inizio fu traumatico. All’esordio in campionato, a Brescia, Rui Costa si frattura il polso. Subito un mese di stop. Al ritorno in campo trova Ancelotti in panchina con il quale inizia un sodalizio di trionfi (e tattica) pazzesco. Rui Costa guida il Milan alla conquista di Champions League (e Coppa Italia) nel 2003. Il portoghese era tra i titolari dell’indimenticabile finale di Old Trafford con la Juve ma uscì prima dei rigori. L’anno dopo arriva lo Scudetto, la Supercoppa Europea (con il Porto) e una Supercoppa Italiana.
Il Milan continua ad acquistare campioni e prende anche il suo erede, Kakà. Rui Costa gli fa da chioccia prima del suo addio nel 2006 dopo lo Scudetto perso con la Juventus (poi revocato) e la macchia di Istanbul dell’anno precedente.
Dopo 192 partite e 11 gol, il portoghese torna al Benfica e giocherà altri due anni. Il 18 settembre 2007, il Milan affronta i lusitani nel girone di Champions. E’ il giorno del ritorno di Rui Costa a San Siro. Per tutta la partita, il pubblico rossonero lo applaude. La Curva gli dedica striscioni e coreografia e, a fine match, il portoghese si commuove per l’ultimo saluto ai SUOI tifosi.
When it comes to pulling the strings, few did it better than today’s birthday boy: Rui Costa! 🎂
Classe, eleganza e genio: tanti auguri a Rui Costa! 🎂
#SempreMilan | @BancoBPMSpa pic.twitter.com/AmDW1HbkM2— AC Milan (@acmilan) March 29, 2021
Rui Costa, i gol più belli con il Milan
Classe, eleganza e genio. Non poteva esserci sintesi migliore per descrivere Rui Costa. Ha segnato poco il portoghese al Milan ma poco importa. La prima prodezza in Coppa Uefa con il Bate Borisov con un gol al volo da fuori area. In Serie A, dopo i primi due anni di digiuno, il primo gol arriva in un 5-0 all’Ancona subito seguito da una splendida punizione contro il Perugia nell’anno dello Scudetto. Due i gol segnati al Brescia, uno nel 4-2 del 2004 giorno dell’addio commovente a San Siro a Roberto Baggio e un altro con un tiro a effetto imparabile l’anno seguente.
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Pochi gol ma tante giocate sublimi. Solo per citarne alcune, l’assolo in Deportivo La Coruna-Milan 0-4 di Champions nel settembre 2002, l’assist a Inzaghi in Inter-Milan 0-1 del 2003, l’imbeccata a Shevchenko in Milan-Real Madrid 1-0, la sgroppata tra i difensori della Roma e l’assist al solito Sheva nel trionfo all’Olimpico 1-2 nel giorno dell’Epifania ’04 (vittoria poi decisiva per lo Scudetto). Questo e tanto altro per O’ Maestro… Rui Costa.