Si discute di Manuel Locatelli, stella del Sassuolo e della Nazionale italiana. In particolare del suo addio ancora rimpianto dal Milan.
Uno dei talenti italiani più apprezzati al momento è sicuramente Manuel Locatelli. Il centrocampista del Sassuolo ieri ha realizzato anche il suo primo gol ufficiale con la maglia della Nazionale italiana, di cui fa parte stabilmente ormai da diverso tempo.
Il classe ’98 è un rimpianto per il Milan. Nonostante i rossoneri abbiano un reparto mediano di tutto rispetto attualmente, è impossibile non pensare che qualche dirigente si stia mangiando le mani per l’esplosione altrove di un ragazzo cresciuto calcisticamente a Milanello.
A parlare nuovamente di quell’addio sofferto nel 2018 è stato Filippo Galli. L’ex difensore e bandiera rossonera all’epoca dei fatti aveva da poco lasciato il suo lungo incarico di responsabile del Settore Giovanile, lasciando momentaneamente spazio a Mario Beretta.
Leggi anche:
Galli, interpellato oggi da Tuttomercatoweb.com, ha innanzitutto fatto i complimenti per l’exploit a Locatelli. L’ex rossonero ha ricordato i suoi esordi nel Milan: “Si merita tali soddisfazioni, tutto merito suo. Fin dai tempi delle categorie giovanili del Milan, trovava infatti linee di passaggio invisibili ai più. Manuel è un ragazzo che coglie al volo le opportunità, aveva compreso immediatamente l’importanza di esordire con i big. Ha mostrato personalità allenandosi con gente come Kakà, De Jong o Robinho“.
Sui motivi dell’addio al Milan: “Inutile fare dietrologia. Per me il distacco, anche se doloroso, è stato necessario. Al Sassuolo è dovuto ripartire, si è dovuto ritrovare e ha avuto la fortuna di incontrare sul suo cammino un allenatore come De Zerbi, un formatore che tira fuori il meglio dai suoi giocatori. E poi penso che a Locatelli siano state d’aiuto anche le persone che gli stanno accanto”.
Infine Galli ha parlato anche del futuro di Locatelli, che potrebbe essere anche a tinte bianconere: “Se dovesse andare alla Juventus? Me lo auguro per lui. Manuel è un ragazzo serio, consapevole delle proprie qualità e anche dei suoi margini di miglioramento”.