Alessio Cerci torna a far parlare di sé, tuttavia non per una giocata in campo ma per una rissa durante un allenamento del suo Arezzo.
Il calcio è uno sport crudele, capace di esaltarti e bruciarti in fretta. Questa è la parabola che ormai sembra aver preso la sfortunata carriera di Alessio Cerci passato in poco tempo da uno dei calciatori più ambiti del calcio mondiale a oggetto misterioso.
L’esterno, che ha giocato tra le altre anche con il Milan, è tornato agli albori delle cronache per una vicenda non del tutto lusinghiera: il calciatore romano è stato messo fuori rosa dall’Arezzo, squadra in cui sta militando in questa stagione. Il calciatore di Velletri è stato allontanato dal gruppo squadra per essere stato coinvolto in una rissa in allenamento.
L’indiscrezione è stata lanciata da Arezzo Notizie è racconta di un Cerci furioso con un compagno per un contrasto ritenuto troppo duro in allenamento che ha causato una violenta reazione del calciatore. Lo staff tecnico ha prima sedato gli animi e poi ha allontano l’ex calciatore di Fiorentina, Torino e Atletico Madrid estromettendolo dalle convocazioni.
Al momento la società aretina non ha rilasciato comunicazioni ufficiali, tuttavia il futuro dell’atleta appare quanto meno nuvoloso.
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Cerci e la breve avventura al Milan
Gli anni d’oro di Alessio Cerci, quando le grandi squadre se lo contendevano, appaiono ormai un sbiadito ricordo per l’esterno offensivo di Velletri. Una carriera cominciata proprio nella sua Roma, tuttavia i capitolini non credettero mai fino in fondo in lui e così cominciò a girovagare per l’Italia in cerca della sua consacrazione.
Cerci esplode in Serie B con il Pisa, dove tocca anche i dieci gol in stagione, tuttavia le esperienze in Serie A con Atalanta e il ritorno a Roma lo vedono come elemento marginale. La sua carriera riprende smalto a Firenze fino alla consacrazione granata: i tifosi del Torino vedono nella coppia Immobile-Cerci le speranze avuto con il duo Pulici-Graziani. La stagione 2013-14 è quella della svolta per il romano, con 13 gol decisivi per la qualificazioni in Europa League – anche se arrivata nelle aule di tribunale.
In quell’estate molti lo cercano ma lui sceglie di andare all’Atletico Madrid. Una scelta carica di risentimento, con la fidanzata che salutò il calcio italiano con la celebre affermazione “andiamo nel calcio che conta”. A Madrid l’esplosione non arriva e dopi un anno viene ceduto in prestito al Milan.
Coi rossoneri le aspettative sono tante, visto che il Diavolo cerco di puntare su di lui appena dodici mesi prima, tuttavia il romano a Milano non riuscì a rivivere i fasti vissuti a Torino e concluse la sua esperienza con appena una rete, siglata a Palermo, in 29 gettoni con la maglia rossonera.
Da allora la sua carriera vedrà pochi acuti tra Genoa, Verona, Salernitana, Arezzo e Ankaragücü. L’episiodio di queste settimane è solo l’ultimo tassello di una carriera che oramai appare lontana dai suoi anni migliori.