Venticinque marzo 2006, una data a suo modo storica per il Milan e per uno dei suoi più forti attaccanti di sempre
Sabato 25 marzo 2006 si gioca la 31.a giornata del Campionato di Serie A. Il Milan in lotta con la Juventus per la vetta riceve a San Siro la Fiorentina e gioca in contemporanea con i bianconeri impegnati in casa contro la Roma.
I rossoneri di Ancelotti si presentano con l’undici titolare privo di Maldini che inizia dalla panchina. In attacco il tridente delle meraviglie con Kakà, Inzaghi e Shevchenko. E’ la Fiorentina tuttavia a passare in vantaggio con il solito Luca Toni, capocannoniere in quella stagione con 31 gol, 6 più di Trezeguet. Lo 0-1 dei viola dura tuttavia pochissimo. Dopo 10 minuti arriva il pari immediato di Shevchenko che fa sedere Jorgensen con una finta e sfrutta l’incertezza di Lobont. Ottenuto l’1-1, il Milan ribalta il punteggio con un colpo di testa di Kakà (non certo la specialità del brasiliano) e il definitivo 3-1 di Gattuso.
In pochi, quella sera a San Siro con oltre 60mila spettatori o da casa davanti alla Tv, si sarebbero aspettati quel gol quasi passato inosservato di Sheva sarebbe stato l’ultimo con la maglia del Milan in Serie A.
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In quel campionato poi rivoluzionato nella classifica dalle sentenze di Calciopoli che retrocessero il Milan in terza posizione con lo scudetto revocato alla Juve e assegnato all’Inter, Shevchenko salterà i successivi match con Lecce e Chievo, disputando altre 4 partite tra cui il Derby vinto 0-1 con la stoccata di Kaladze senza segnare altri gol. Gol che invece sarebbe arrivato nel 3-1 con il Lione ai quarti, risultato che ha qualificato il Milan alla semifinale di Champions con il Barcellona nella quale, dopo lo 0-1 di San Siro sancito da Giuly, Sheva avrebbe segnato un’altra rete, inspiegabilmente annullata al Camp Nou.
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Il 15 maggio 2006, ultima giornata di campionato con la Roma, l’ucraino è infortunato e si presenta a San Siro per un ultimo saluto. Di lì a poco avrebbe disputato il suo primo e unico mondiale con l’Ucraina. Prima, il 31 maggio 2006, il Milan ufficializza il trasferimento di Sheva al Chelsea. Un addio che poi si rivelerà sbagliato. A Londra, l’attaccante resiste due sole stagioni poi torna al Milan, in prestito, nell’estate 2008. Sarà un’annata effimera con poche presenze e altri due gol in Coppa Italia alla Lazio e allo Zurigo in Europa League. Una delusione che non ha macchiato minimamente quello che ha fatto Sheva nei precedenti 8 anni con le vittorie di uno Scudetto, 1 Champions, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Europea e 1 Supercoppa Italiana.