C’è chi se la prende con Donnarumma per le difficoltà nel negoziare il suo rinnovo di contratto. Il Milan non ha ancora accordo con Raiola.
Non c’è ancora intesa tra il Milan e Mino Raiola sul rinnovo di contratto di Gianluigi Donnarumma. La trattativa è ancora in corso e non si registrano passi avanti.
Sicuramente non è la situazione che la società rossonera si immaginava, considerando che il portiere campano aveva sempre manifestato la volontà di rimanere. Forti di questo, Paolo Maldini e Frederic Massara speravano di avere meno problemi nel negoziare il prolungamento contrattuale. Invece, a distanza di tre mesi dalla scadenza non vi è ancora alcun accordo.
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Simone Braglia, intervistato da TMW Radio, ha così commentato la situazione di Donnarumma: «Da un lato la società ha aspettato tanto e magari doveva muoversi prima. Solo lui può decidere e l’agente fa il proprio mestiere cercando di fargli guadagnare più possibile. Si dovrebbe rientrare nella normalità, guadagnerebbe comunque 8 milioni invece di 10. Bisognerebbe tornare ad essere esempi di vita per i giovani e delle bandiere».
Braglia, ex portiere che ha anche militato nel Milan nella stagione 1997/1998 pur senza esordire ufficialmente, è critico nei confronti di Gigio: «Manca il senso di riconoscenza. Tra 8 e 10 milioni non c’è differenza. Il contratto dei calciatori va rivisto, altrimenti il calcio va in default. I giocatori dovrebbero essere riconoscenti e oggi non lo sono più».
Secondo Braglia, Donnarumma non ha la riconoscenza che dovrebbe avere nei confronti del Milan. In questi anni l’estremo difensore rossonero ha guadagnato già un ingaggio altissimo da 6 milioni netti e il club sembra proporgliene circa 8. Uno stipendio più che sufficiente. Ma Raiola vuole di più, sui 10, e Gigio lascia che il suo agente continui a dettare la linea con la dirigenza.