Fiorentina-Milan, riviviamo il precedente nel campionato 1998-99 quando le due squadre erano in lotta per lo Scudetto
Corsi e ricorsi storici verrebbe da dire. Campionato 1998-99, il Milan di Zaccheroni come quello di Pioli. Una squadra poco accreditata tra le big ma che si ritrova a competere per lo Scudetto insieme ad un’altra outsider, la Fiorentina di Trapattoni. Una Serie A molto incerta quella di 22 anni fa con Lazio, Parma e Inter altre contendenti per la corsa Tricolore che diventerà vibrante nel finale del girone di ritorno.
Uno dei match decisivi di quel campionato si è giocato alla 20.a giornata (la terza di ritorno) in una fredda domenica di febbraio all’Artemio Franchi. Di fronte la Fiorentina prima in classifica e il Milan terzo a -5 dai viola. Uno spartiacque fondamentale per i rossoneri che contro Batistuta e compagni si giocavano gran parte delle ambizioni per il titolo.
Zaccheroni si presenta al Franchi con Bierhoff e Weah in attacco supportati da Morfeo e il tedesco Ziege a centrocampo con Albertini, Ambrosini e Guly. In difesa Maldini e Costacurta con Sala e Helveg sugli esterni. In porta Abbiati alla terza presenza in assoluto in rossonero dopo la squalifica di Rossi.
Il primo tempo è molto combattuto con occasioni per entrambe le squadre. Weah colpisce il palo da fuori area. La Fiorentina è altrettanto pericolosa. A differenza di quella attuale, all’epoca, la compagine viola aveva un attacco di livello mondiale con Batistuta affiancato da Edmundo, centravanti della nazionale brasiliana. E’ proprio quest’ultimo a far tremare i rossoneri con un fendente dai 20 metri che si stampa sulla traversa.
La ripresa è appannaggio del Milan. Weah e Bierhoff falliscono due chiare occasioni da gol, di testa, da distanza ravvicinata. La Fiorentina contiene e sembra accontentarsi del pari prima di un episodio nel finale che cambierà le sorti dei viola (e anche dei rossoneri..). A tempo quasi scaduto, un lancio dalle retrovie sorprende la difesa del Milan sbilanciata in avanti. Il destinatario dell’assist è Batistuta che si invola solo davanti ad Abbiati a campo aperto. Prima di raggiungere la palla però il centravanti argentino si accascia a terra e chiede l’aiuto dello staff medico. Bati si è infortunato seriamente.
Dal possibile gol del vantaggio dei viola al ginocchio ko e a due mesi di stop per l’argentino che segneranno la fine delle ambizioni scudetto per gli uomini di Trapattoni privati del loro bomber. E che bomber. Il Milan si salva, finisce 0-0 e da quella domenica, di fatto, inizia la rincorsa verso uno Scudetto insperato.
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La sera di Fiorentina-Milan con Batistuta ko, Edmundo decise di lasciare Firenze e andarsene al Carnevale di Rio. Un gesto incredibile. Indimenticabili le immagini di Franco Ligas, inviato di Mediaset, all’aeroporto di Firenze mentre cercava di intervistare, invano, il brasiliano silenzioso e irremovibile, nonostante il divieto del presidente Cecchi Gori, nella sua decisione di tornare in patria con la Fiorentina ancora prima in classifica.
Con Bati ko e il suo sostituto al Carnevale, la Fiorentina, nelle successive tre giornate perde a Cagliari e pareggia con Roma e Salernitana. Ne approfitta la Lazio che balza in testa. Il Milan, tra alti e bassi (ko con la Roma e pari nel Derby), riesce a tenere il passo con la corazzata di Eriksson trascinata dai gol di Vieri, Salas, Nedved e da Nesta in difesa. Il sabato di Pasqua, il Milan si presenta all’Olimpico nello scontro diretto a-7. E’ il match point per i biancocelesti ma finisce 0-0 e da lì cambierà di nuovo tutto.
Nelle successive due giornate, la Lazio crolla con la Roma e la Juve perdendo entrambi i match 1-3. Il Milan batte il Parma con l’indimenticabile gol di Ganz in scivolata su Cannavaro e travolge l’Udinese 1-5. Dal -7 al -1 alla 29.a giornata. Ne mancano cinque alla fine. La Fiorentina ritrova Batistuta e contende il terzo posto al Parma.
Nel 33° turno, il penultimo, i viola ospitano la Lazio mentre il Milan riceve l’Empoli già retrocesso. Al Franchi, la punizione di Batistuta ferma i biancocelesti sull’1-1. e regala la qualificazione ai preliminari di Champions ai viola (all’epoca andavano ai gironi le prime due). Esplode San Siro al gol di Bati mentre Weah e compagni si impongono 4-0 sull’Empoli. E’ il sorpasso. A Perugia, i rossoneri completano l’opera con l’1-2 sancito dai gol di Bierhoff, Guly e dal miracolo di Abbiati su Bucchi sul Finale. E’ Scudetto.
La Fiorentina, di fatto, è stata decisiva in quella stagione. Il fondamentale pareggio al Franchi (la Lazio finirà al secondo posto a -1 dai rossoneri) con Batistuta lanciato a rete e infortunato (chissà se avesse segnato), la fuga di Edmundo nel momento decisivo del campionato, il pari con la Lazio alla penultima e non solo. Nello 0-0 della 20.a giornata, Zaccheroni decise di interrompere l’esilio di Boban, ai ferri corti con il tecnico di Cesenatico nella prima parte della stagione e vicino alla cessione a gennaio. Subentrato a Morfeo nella ripresa, il croato diventerà titolare inamovibile da quella domenica e con Bierhoff e Weah trascinerà i rossoneri alla pazzesca serie di 7 vittorie consecutive nelle ultime 7 giornate di campionato.