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Kalulu: “Voglio impormi al Milan. Maldini mi ha convinto così”

Kalulu racconta il suo trasferimento al Milan, affare nel quale Maldini ha avuto ruolo centrale, e spiega le sue ambizioni per il futuro.

Pierre Kalulu (©Getty Images)

Ha perso un po’ di spazio con l’arrivo di Fikayo Tomori, ma Pierre Kalulu continua a lavorare per farsi trovare pronto per quando Stefano Pioli lo chiama in causa. Finora l’ex Lione si è ben comportato nel complesso.

Arrivato al Milan senza che in Italia fosse granché conosciuto a media e tifosi, il difensore francese ha sorpreso quando è sceso in campo. Non sono mancati alcuni errori per gioventù e inesperienza ma il 20enne giocatore rossonero sembra avere un buon potenziale per il futuro. E il fatto che sappia giocare sia terzino destro che centrale è un fattore importante.


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Kalulu felice di essere al Milan

Kalulu ha concesso un’interessante intervista a Eurosport e ha parlato di come è avvenuto il suo trasferimento al Milan, dopo la scadenza del contratto con il Lione: «È stata la prima scelta che ho dovuto fare nella mia giovane carriera. Il Milan mi ha voluto molto, è stata un’opportunità unica. Nessuno può prevedere cosa sarebbe successo restando a Lione. Forse sarebbe andata bene, forse no. Anche venire qui è stato un salto nell’ignoto. Però dietro c’era un vero interesse e un vero progetto. Ecco perché ho accettato».

A occuparsi direttamente della trattativa è stato Paolo Maldini, che ha fatto un discorso convincente al calciatore: «Ovviamente, quando ti parla Paolo Maldini… Da calciatore percepisci di avere qualcuno di importante davanti. Anche se ero ancora giovanissimo all’epoca, comunque lui ti genera qualcosa dentro».

Pierre racconta come Maldini lo ha convinto a firmare per il Milan: «Quando sei giovane e vedi un club che si fida dei giovani, questo conta molto. È un piacere avere una possibilità e poter vincere. L’allenatore si fida di me e posso dimostrare ciò di cui sono capace».

Normale che gli venga chiesto dei suoi sentimenti attuali verso il Lione, considerando anche che il presidente Jean-Michel Aulas si disse pentito per il suo addio: «Non ho risentimenti o rimpianti, siamo rimasti in buoni rapporti. È un piacere essere apprezzato dai tifosi. L’OL rappresenta la mia infanzia e adolescenza. Continuo a seguirli, ho ancora amici nella squadra. Gli auguro che vada tutto bene».

Il difensore francese spiega le sue emozioni quando ha saputo che avrebbe debuttato in Europa League contro lo Sparta Praga: «L’ho saputo uno-due giorni prima. Non avevo pressioni particolari. Quando giochi una partita importante c’è sempre una pressione speciale, ma per me non cambia. Una volta in campo, tutto passa».

Zlatan Ibrahimovic prima della partita gli chiese di togliersi i guanti. Kalulu ricorda così l’accaduto: «La versione è cambiata a seconda delle lingue e mi ha fatto sorridere. Alla fine non era di speciale, la storia è stata un po’ esagerata. Era la foga del momento».

Successivamente il giocatore francese ha parlato degli aspetti in cui migliorare e del suo ruolo preferito in campo tra terzino destro e centrale difensivo: «Sono giovane, posso fare progressi ovunque. Per migliorare, devi sempre lavorare. Questa è la mentalità da avere. Tutto può essere migliorato. A questi livelli è importante tenere i piedi per terra. Come ruolo a me vanno bene entrambi, poi dipende da come gioca la squadra e da come interpreti la tua posizione».

Kalulu non nasconde la volontà di essere protagonista nel Milan: «Voglio impormi e avere un mio posto in squadra. Non ho avuto problemi ad adattarmi, anche perché ci sono alcuni giocatori che parlano francese. Anche i dirigenti mi danno consigli».

Non mancano elogi a Zlatan Ibrahimovic: «È un esempio da seguire. Quando vedi quello che fa a 39 anni… Non è solo bravo in campo, ma anche fuori. Ha fame, vuole sempre vincere. Di fronte a tutto questo ti dici “Non posso venire qui e avere meno voglia di lui”. Ti mostra la via da seguire».

A proposito della stagione del Milan, il giovane rossonero spiega: «Per noi ogni partita è come una finale. In campionato puntiamo a qualcosa di importante e questo significa vincere. Non importa chi sia l’avversario. Ogni partita vale 3 punti. Contro il Manchester sarà ovviamente una gara difficile».

Scritto da
Matteo B.